Da una parte il Presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè preoccupato per l’imminente sessione di bilancio annuncia che è pronto a riunire la coalizione di centrodestra che sostiene Musumeci per parlare dei lavori d’aula e, forse, anche di candidature allo  scopo di evitare che proprio la ricerca delle alleanze in vista delle elezioni possa far saltare i lavori parlamentari, dall’altro un Musumeci che rischia di risentirsi per questa convocazione proprio mentre sembra che si sia aperta la strada per la pace con la Lega.

Il centrodestra si traveste da sinistra

C’è grande litigiosità nell’area di centrodestra siciliana. una litigiosità che ti aspetti dalla sinistra, da sempre pronta a mettere in campo la scissione dell’atomo ad ogni occasione. invece, anche a destra non c’è pace e la coalizione appare tutt’altro che compatta.

La pace con la Lega

dopo lo scontro delle scorse settimane si viaggia verso la pace con la Lega. Nino Minardo, il segretario regionale del carroccio, non ha accompagnato Matteo Salvini nella sua due giorni palermitana. una scelta formalmente fatta per motivi personali ma che è utile anche per stemperare le tensioni a Palermo. E nei prossimo giorni proprio Minardo organizzerà un confronto fra Musumeci e Salvini a Roma.

Caccia ai voti centristi

Intanto Musumeci sgombra il campo da dubbi sulla coalizione e sottolinea come il centrodestra non possa fare a meno di un centro forte “Non credo ci sia bisogno di una nuova Dc ma di chi sappia rappresentare i valori del centrismo e della cultura democratico cristiana. Io credo fermamente nel bipolarismo” ha detto il governatore siciliano partecipando al convegno “Quattro liste al venti per cento, dove è la nuova Dc?”, organizzato dalla fondazione Dc che si sta svolgendo a Saint Vincent.

“Io penso che un centro forte serva sia al centrodestra che al centrosinistra – ha aggiunto – per 50 anni in Italia si è governato dal centro, oggi si governa sul centro. Il centro deve poter decidere di volta in volta se stare con i moderati della destra o con i moderati della sinistra”.

Il rischio tensioni adesso con Forza Italia

Mentre si lavora a ricompattare la convocazione della coalizione da parte di Miccichè rischia, però, di aprire un altro fronte di lite. A spegnere le tensioni potrebbe essere il motivo stesso della convocazione. Formalmente si parlerà de lavori d’aula. Insomma bisogna evitare numero legale che manca, deputati che spariscono durante i lavori, franchi tiratori e così via. La brutta scena del governo battuto a ripetizione in aula non fa bene a nessuno

Articoli correlati