Ministri ed ex ministri, l’ex premier Conte e anche l’attore Richard Gere sfileranno sul banco dei testi al processo all’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, imputato di sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio per aver vietato lo sbarco di 147 migranti soccorsi dalla nave spagnola Open Arms. Lo ha deciso il tribunale di Palermo che ha ammesso tutti i testi citati dalle parti.

Ventisei testimoni illustri

In tutto si tratta di ventisei testimoni tra cui, oltre quelli già nominati, anche il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. L’accusa ha poi depositato 59 documenti e chiesto formalmente l’interrogatorio del leader della Lega Matteo Salvini. Deporranno anche l’ex vice premier Luigi Di Maio e gli ex ministri ai Trasporti Danilo Toninelli e alla Difesa, Elisabetta Trenta. Citati anche l’ex direttore dell’Aise e l’ex premier maltese Muscat.

La valanga di documenti da acquisire

Tra i documenti richiesti: le comunicazioni intercorse tra le autorità coinvolte nella vicenda dal momento dalla prima richiesta di porto sicuro avanzata dalla nave allo sbarco a Lampedusa, il decreto ministeriale che sancì il divieto di ingresso della Open Arms con i 147 migranti a bordo, gli atti della Procura dei Minori sulla presenza dei minorenni a bordo, le relazioni psicologiche e mediche sullo stato delle persone che si trovavano sulla imbarcazione spagnola. I pm hanno chiesto l’ammissione anche di una serie di atti come la decisione del Tar che annullava il divieto di sbarco deciso dal Viminale, i verbali della Polizia Scientifica sulle condizioni dei migranti a bordo della Open Arms, la sentenza del gup di Siracusa che ha assolto il comandante della Open Arms in un altro processo, la decisione a carico dell’Italia del Comitato Onu in un caso di omesso soccorso e la corrispondenza tra l’ex premier Conte e Matteo Salvini sulla vicenda della nave spagnola.

La citazione di Richard Gere

Il legale di parte civile della ong Open Arms, ha citato a deporre, l’attore Richard Gere. La richiesta è stata formulata davanti al tribunale ma la Procura di Palermo si era opposta Il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, intervenendo al processo, ha escluso la rilevanza della testimonianza di Gere e ha parlato di “spettacolarizzazione e risonanza che non interessano alla procura”. Per i pm per descrivere le condizioni dei naufraghi soccorsi in mare e in attesa di sbarco “ci sono testi ben più qualificati”. La difesa di Salvini non si era opposta alla citazione. Alla fine il tribunale ha ammesso anche questo teste.

Le schermaglie fra accusa e difesa

Per la difesa di Salvini l’Italia non era competente ad assegnare il porto sicuro alla nave della ong Open Arms.  Il legale di Salvini, l’avvocato Giulia Bongiorno, ha chiesto, oltre all’esame del leader della Lega, l’acquisizione di due decreti di archiviazione che escludono, in casi analoghi a quello della Open Arms, la competenza italiana nell’assegnazione del Pos (Place of safety) e, sempre in tema di assenza di competenza italiana, le note del ministero degli Esteri in cui si ribadiva che a stabilire il porto sicuro doveva essere la Spagna. La difesa ha chiesto, inoltre, di acquisire la direttiva del 2019 che stabiliva i provvedimenti da adottare a carico delle ong che disattendevano le indicazioni di uno Stato. Nella lista dei documenti chiesti dalla difesa di Salvini anche le indicazioni del Governo che evidenziavano la politica italiana in materia di sbarchi e che sancivano la necessità di arrivare a un accordo in sede europea sulla distribuzione dei migranti prima dell’assegnazione del Pos e dell’autorizzazione allo sbarco. La Procura non si è opposta alle richieste di acquisizione documentale dell’avvocato Bongiorno se non all’ammissione di articoli di giornale o comunicati stampa.

Rischio terrorismo

Per l’accusa, invece,  non risultava alcun rischio di infiltrazioni terroristiche tra i 147 migranti. Una argomentazione che secondo i pm rende superfluo citare a deporre anche l’ex direttore dell’Aise come sollecitato dalla difesa di Salvini. “Qui non trattiamo della infiltrazione di soggetti che potevano radicalizzarsi, tema che ben conosciamo – ha detto il capo dei pm Lo Voi – Il processo riguarda altro e su quella nave non ci risulta ci fossero segnalazioni su collegamenti con soggetti legati al terrorismo”. La legale di Salvini, l’avvocato Bongiorno, ha invece ribadito l’importanza di sentire il teste. Stessa posizione sulla citazione dell’ex premier di Malta Muscat a cui la Procura si era opposta. “Non è in questione la gestione politica del governo maltese e comune parliamo di persone protette da immunità diplomatica e quindi non vincolate a dire la verità”, ha detto Lo Voi. Secondo l’avvocato Bongiorno sentire il Governo Maltese è indispensabile perché dimostrerebbe che la Open Arms pur potendo approdare a Malta si rifiutò e proseguì verso l’Italia. Anche lui deporrà

Il processo è stato rinviato al 17 dicembre per l’esame dei primi tre testimoni della Procura.

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