Guidare la visione creativa dello spettatore. Questo è l’obiettivo di “CESURE”, il seminario che si terrà dal 10 al 12 giugno, al Teatro Mediterraneo Occupato in collaborazione con l’a.c. Civilleri/LoSicco e il Teatro Akropolis.

I tre giorni si articoleranno in base ad un programma che prevede spettacoli e performance musicali.

“Tandem” sarà lo spettacolo in lingua inglese, ideato e diretto da Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco.

I temi che si affrontano portano in sé delle domande scaturite da una riflessione sulla vita e le dinamiche che ci circondano nel tempo specifico in cui la viviamo; nel caso particolare “Tandem” invita lo spettatore a porre lo sguardo sul mondo dei giovani, sulla necessità di cambiamento, sui meccanismi di passaggio dalla gioventù al mondo degli adulti. Infatti in controluce si intravede la storia di Carlo Giuliani e di quei ragazzi che nel luglio del 2001 andando a Genova pensavano di poter cambiare le cose, quando sarebbero potuti andare al mare.

Nel 1999 con Emma Dante, Gaetano Bruno e Italia Carroccio, fondano la Compagnia Sud Costa Occidentale. Dal laboratorio permanente condotto da Emma Dante e fondato sull’ autorialità dell’attore nascono spettacoli come mPalermu, Carnezzeria, La Scimia, Cani di Bancata, Le Pulle, Ballarini (Trilogia degli occhiali), scritture sceniche originali vincitrici di numerosi premi tra i quali Premio Scenario e Premio Ubu. Nel 2009 Lo Sicco affianca come coreografa la regista Emma Dante con il maestro Barenboim nella realizzazione della Carmen di Bizet per la prima del Teatro alla Scala ed è stata di recente impegnata con la stessa mansione per La Cenerentola di Rossini.
Nel 2011 scelgono un percorso indipendente che li vede impegnati nella ricerca della propria identità teatrale e della propria modalità creativa. Cominciano così a condurre laboratori di formazione dedicati alla ricerca del proprio linguaggio teatrale partendo dallo studio delle discipline sportive, con una particolare attenzione alle dinamiche di gruppo e all’ascolto corale. Nel 2015 fondano in collaborazione con altri artisti e operatori dello spettacolo (Filippo Farina, EnyaIdda, Erika Favaro, Giusi Giardina, Chiara Casorati ed Eugenio Notaro) l’Associazione Culturale Civilleri/LoSicco, casa internazionale per gli artisti, aperta alle collaborazioni e alla condivisione di progetti.

Skené, liturgia, è la parte del programma dedicata alla visione creativa dello spettatore condotto da Silvia Mei. Inoltre interverranno alcune personalità come Vincenza Di Vita, critico teatrale, con “Per una liturgia civile: Massa e potere – Blitz La Fune”, Clemente Tafuri e David Beronio, registi, autori e direttori artistici di Teatro Akropolis, Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco, attori e registi di Civilleri/LoSicco.

Il teatro che trae la sua origine nelle processioni rituali e nei Misteri è quello spazio “liturgico”, quella skené, in cui la realtà effettuale che in esso accade trova la sua concreta realizzazione nella visione creatrice dello spettatore. Il seminario propone quindi una riflessione sul ruolo fondamentale dello spettatore del teatro contemporaneo e approfondimenti sui concetti di “liturgia scenica” e “scena totale” ponendo l’accento sulle dimensioni della percezione e delle rivelazioni scaturite dalle immagini.

Silvia Mei opera da indipendente nella cultura teatrale contemporanea esprimendo il rigore militante e l’affiancamento artistico nel doppio profilo di studiosa e curatrice. Dopo il dottorato in studi teatrali presso l’Università di Pisa e una borsa di studio internazionale della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, ha proseguito la sua attività di ricerca come assegnista presso l’Università degli Studi di Torino. È docente presso la Scuola del Teatro Stabile di Torino e collabora come consulente scientifica e artistica. Critica e affiancatrice della nuova scena, scrive per la webzine cultureteatrali.org, di cui è redattrice, e dal 2006 svolge formazione del pubblico, ideando nel 2014 insieme a Fabio Acca L’occhio del Principe una scuola per spettatori dell’Arena del Sole di Bologna. Autrice di diversi saggi, articoli in rivista e interventi, dal 2008 frequenta il teatro argentino e ne cura la trasmissione italiana.

Vincenza Di Vita ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienze Cognitive presso l’Università di Messina, con un curriculum di studio denominato “Arti Performative- Richard Schechner”. Si è occupata di un progetto di ricerca su Carmelo Bene e il femminile. Nel 2015 ottiene una borsa di ricerca per il progetto “SabirFest-cultura e cittadinanza mediterranea”. Professore a contratto dal 2014 presso il Dipartimento di Scienze Cognitive, Psicologiche, Pedagogiche e degli Studi Culturali dell’Università di Messina, in Discipline dello Spettacolo; insegna Sociologia dello Spettacolo, Storia della Danza e del Teatro, Cinema e Fotografia presso il CAMS di Acireale. Nel 2012 ottiene una borsa di studio semestrale, come professore assistente, insegnando nel Dipartimento di Studi Umanistici, dell’Università di Toruń (Polonia). Dal 2014 cura l’archivio multimediale di Mimmo Cuticchio, operante e puparo. Dal 2010 tiene corsi di critica teatrale, ed è ideatrice e curatrice del laboratorio “crisi”, pensato per la XXXV edizione del Festival Internazionale delle Orestiadi di Gibellina, che avrà luogo dal 16 luglio al 6 agosto 2016. Come poeta, performer, giornalista e critico teatrale, oltre che come studiosa, ha pubblicato contributi scientifici nel campo degli studi culturali.

Cupis è un’altra fase del progetto che si concentra sull’elettronica con strumenti auto costruiti da Giovanni Verga, accompagnato al sax soprano da Gianni Gebbia e da alcuni video di Sara Picco.

Il progetto Cupis si basa su delle immagini organico/iterative e su una riflessione sulle possibilità elettroacustiche degli strumenti al fine di creare una sorta di “fata morgana” o miraggio sonoro dove le sorgenti sonore si scambiano tra loro in un’ambiguità sulla loro origine acustica o elettronica, lo stesso vale per i video di Sara Picco nei quali la natura da naturata a naturans, rivela la sua essenziale mutevolezza. Cupis è un gruppo formato nel 2010 da Gianni Gebbia e Giovanni Verga, in alcune performance si aggiungono i video dell’artista friulana Sara Picco.

Gianni Gebbia nasce nel 1961 a Palermo. Si laurea in Filosofia con una tesi sulla musica di John Coltrane, saxofonista e compositore autodidatta, viene considerato dalla critica specializzata come uno dei massimi rappresentanti dell’improvvisazione in solo ed uno specialista della tecnica della respirazione circolare. E’ attivo sulla scena musicale dalla fine degli anni 70 ed ha collaborato con artisti dei più svariati campi come Pina Bausch, Fred Frith, Heiner Goebbels, Gino Robair, Lukas ligeti, Elliott Sharp, Carl Stone, Lee Ranaldo, Jim O’Rourke, Otomo Yoshihide, Motoharu Yoshizawa, Raul Rui, Leo De Berardinis. Si è esibito in svariati festival tra i quali Saalfelden (Austria), Northsea (Olanda), Banlieues Bleues (Francia), Yokohama (Giappone). Ha tenuto corsi e masterclass presso prestigiosi istituzioni quali Cal Arts (Los Angeles), Mill’s College (Oakland), Vancouver Jazz Festival ( Canada), Università di Palermo, Chukyo Universiy Nagoya. Il suo nome figura in molte pubblicazioni storiche tra le quali ricordiamo il Grove Dictionary of Music e The Jazz Encyclopedia di Brian Morton (Penguin Books). Ha anche diretto tre film: Asakusa no Brecht (2011), Nanbanjin (2012) e Otama Monogatari (2014) e composto colonne sonore tra le quali ricordiamo Diario senza date di R. Andò, Lavorare con lentezza di G. Chiesa eIl Bambino di vetro di F. Cruciani.

Giovanni Verga è un polistrumentista nato a Palermo. Dopo la laurea presso il DAMS di Palermo, esordisce come dj e successivamente si sposta verso la musica di ricerca e l’improvvisazione.
Nel 2013 si trasferisce a Berlino collaborando con svariati artisti quali Emilio Gordoa, Kevin Ryan, Sam Rouanet, Marika Pugliatti Sara Picco e Spleen componendo varie colonne sonore per spettacoli teatrali e documentari. E’ molto attivo anche sul fronte della produzione musicale e del remix con progetti come Rotary Disco, Spleen e Don Nunzio. Ha curato le musiche di scena di uno spettacolo del regista e performer Sabino Civilleri e di una performance di Franco La Cela (Contro l’architettura); si è esibito in vari festival e rassegne, di recente la sua ricerca si è orientata verso un uso dell’elettronica non digitale e l’utilizzo delle “possibilità” degli strumenti autocostruiti. Ha compiuto due tour in Giappone e dirige la label online Fieldoscope.

Morte di Zarathustra ha testo e regia di Clemente Tafuri, David Beronio con Luca Donatiello, Francesca Melis, Alessandro Romi, Felice Siciliano e produzione di Teatro Akropolis.

Morte di Zarathustra è parte di un percorso di ricerca sulla nascita della tragedia, ispirato a Nietzsche e alle sue scoperte sul coro ditirambico, cioè quella straordinaria esperienza che è all’origine della tragedia classica e di cui si hanno pochissime tracce. Ma è proprio partendo da questa esperienza originaria, così remota e misteriosa, che è possibile immaginare un senso diverso per il corpo e la sua presenza. Il mito si presenta così nella sua natura più essenziale, sorge dall’azione stessa, balena come una piccola storia che subito svanisce, prima ancora di rendersi riconoscibile, prima ancora che chi assiste possa assimilarla a ciò che conosce. Il lavoro condotto da Teatro Akropolis ha dato vita a diversi ambiti di studio realizzando un ampio progetto che comprende diverse pubblicazioni e l’attività di un gruppo di ricerca per attori. Morte di Zarathustra rappresenta invece, di questa indagine, l’esito sulla scena.

Re Luna, ultimo in programma, è il progetto artistico in residenza.
Dopo il lungo lavoro condotto sulla tragedia e Morte di Zarathustra (la performance ispirata alle riflessioni di Nietzsche sulla nascita del coro), Teatro Akropolis continua la sua indagine sull’origine dell’azione teatrale e sul coro ditirambico ispirandosi questa volta a Re Luna di Apollinaire. Lo stile grottesco, tragicamente comico e surreale e la visionarietà di questo testo, e di tutta l’opera di Apollinaire, saranno i tratti su cui Teatro Akropolis condurrà la sua ricerca sul comico, ovvero sull’altro aspetto, oltre al tragico, che componeva il quadro delle prime rappresentazioni teatrali.

La Compagnia Teatro Akropolis, nata nel 2001 sotto la direzione artistica di Clemente Tafuri e David Beronio, conduce una ricerca sul lavoro dell’attore in chiave fisico-espressiva, fondata sullo studio dell’origine del teatro e sulla natura del coro tragico anteriore alla definizione di personaggio. Il progetto di ricerca della compagnia si sviluppa principalmente lungo tre direttrici: una teorica, attraverso l’approfondimento di temi e la pubblicazione di libri che costituiscono l’orizzonte di senso dell’attività teatrale; una pratico-laboratoriale, slegata dalla scena, che costituisce il terreno di indagine sull’azione e sul suo orizzonte conoscitivo; una scenica, che trova il suo compimento nella produzione di spettacoli con cui la ricerca pratico-teorica si apre al pubblico. Dal 2001 sono stati svolti incontri, seminari e workshop pratici sul territorio nazionale e sono stati istituiti svariati gruppi di ricerca permanente per attori. Sono inoltre andate in scena 12 produzioni con circuitazione internazionale. La compagnia gestisce a Genova Teatro Akropolis, un luogo concepito per accogliere i processi creativi e la ricerca di artisti e gruppi teatrali a livello internazionale, attraverso l’organizzazione di residenze creative, festival, laboratori e attività culturali.

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