“Durante l’incontro sindacale che si è tenuto nella sede di Rap questa mattina, l’Amministratore Unico Giuseppe Norata ha confermato che da questa notte la sesta vasca esaurirà le volumetrie consentite con la consequenziale chiusura della discarica di Bellolampo”. Cosi le Rsu aziendali di Fit Cisl, Uiltrasporti, Fiadel e Filas.

“Pertanto, in attesa della realizzazione della settima vasca e così come prescritto da un’ordinanza regionale, i rifiuti prodotti a Palermo dovranno essere conferiti presso le discariche di OIKOS a Motta Sant’Anastasia, Sicula Trasporti a Lentini e Catanzaro Costruzioni a Siculiana con costi esorbitanti di trasporto e di conferimento. Allo stato attuale – spiegano i sindacati di Rap – non risulta essere stato individuato il soggetto che dovrà farsi carico dei circa 20 milioni di euro per i 9 mesi di conferimento, dando per certo che la prima porzione della VII vasca sarà operativa per maggio 2020”. Le Rsu aziendali di Fit Cisl, Uiltrasporti, Fiadel e Filas aggiungono, “resta inteso fin da subito che non potrà essere l’azienda di piazzetta Cairoli a sopportare questo peso economico generato, tra l’altro, da responsabilità che vanno inequivocabilmente ricercate tra le istituzioni deputate a dotare i territori di adeguata impiantistica: la Rap non ha alcuna responsabilità”.

E concludono “per tali ragioni, vigileremo sul ritrovato equilibrio finanziario della società, non consentiremo alcun rischio per l’azienda e per i lavoratori ed invitiamo sin da subito tutte le istituzioni coinvolte ad attivarsi immediatamente al fine di garantire l’adeguata copertura del trasferimento dei rifiuti in altre discariche. Decisioni diverse da quelle da noi auspicate, potrebbero portare alla mobilitazione dei lavoratori”.

“Questa è una crisi annunciata e ciclica. Fino a quando il Comune di Palermo – dichiara Vanessa Rosano, presidente Circolo Legambiente Palermo – vorrà continuare con la strategia delle discariche? Chiediamo al sindaco Orlando di cambiare coraggiosamente e repentinamente rotta estendendo la raccolta differenziata porta a porta a tutta la città, unica via per un’efficace e virtuosa gestione dei rifiuti. La crisi segna il fallimento nella gestione dei rifiuti da parte del comune e dimostra che non si può aspettare il 2022 per raggiungere il 65% di differenziata”

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