Tre anni e mezzo di lavori per sette chilometri di condutture già posate ma ancora non ci siamo. I collettore di Acqua dei Corsari a Palermo sembra la storia senza fine. Scavi, disagi e deviazioni non sono ancora finiti. I lavori, adesso, si spostano in via Domenico Scinà, al Borgo Vecchio, per risalire in piazza Sturzo e poi in via Roma per le opere di completamento.

Ma la realizzazione dell’ultimo tratto è legata al destino della chiusura dell’anello ferroviario e dunque alla vicenda Tecnis perchè l’opera incrocia, inevitabilmente, quegli scavi alla chiusura dell’incrocio con via Amari, dove
sarà realizzato un pozzetto necessario a ultimare il collettore.

Il Comune di Palermo sembra voglia aspettare la riapertura dell’altro tratto stradale chiuso al traffico per i lavori dell’anello, in ritardo proprio a causa della crisi Tecnis e dunque si attende che il ministero delle Infrastrutture dia l’ok all’acquisto della Tecnis da parte del gruppo Pessina.

In questa situazione, dunque, dalla prossima settimana occorre prepararsi a nuove chiusure, regolate da una ordinanza comunale abbastanza precisa. Si inizia lunedì prossimo 18 febbraio, con la chiusura per un mese di un tratto di via Domenico Scinà, al Borgo Vecchio. Tra aprile e maggio i lavori si sposteranno fino a piazza Sturzo, con la chiusura parziale alle auto. A maggio arriveranno in via Roma e incroceranno lo scavo  per la realizzazione
dell’anello ferroviario nel tratto fra via Cavour e via Stabile.

Il rischio è che ci vogliano mesi per la riapertura almeno di  una parte della carreggiata. Mentre resta in piedi anche il rebus di via Amari. All’orizzonte non sembrano esserci buone notizie