“La macchina burocratica non tutela i servitori dello Stato. Chiude il presidio di Polizia stradale di Cefalù e i 15 poliziotti che ci lavorano nel giro di qualche settimana, in barba alle promesse e agli accordi presi col sindacato, dovranno trasferirsi presso la sottosezione della Polstrada di Buonfornello. Una situazione inaccettabile che nuoce alla serenità dei colleghi sia sul piano lavorativo che privato”.
Ad alzare la voce è Antonio Alletto, segretario generale nazionale di MP, che ribadisce l’importanza di un dialogo serio tra ministero e sindacati per trovare insieme delle soluzioni possibili. Ed è proprio per questo motivo che il Movimento ha inviato una dura lettera di protesta indirizzata al Capo della Polizia, Franco Gabrielli, e per conoscenza al Dipartimento della Pubblica Sicurezza ufficio per le relazioni sindacali presso il ministero degli Interni.
“Ci era stato assicurato dal Prefetto Roberto Sgalla, direttore centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e per i Reparti Speciali della Polizia di Stato – ribadisce Alletto – che il personale degli uffici sottoposti a procedimento di chiusura avrebbe potuto godere di una corsia preferenziale. E cioè che, su esplicita richiesta, sarebbe stato allocato presso un altro ufficio di polizia all’interno dello stesso comune, e nel caso specifico a Cefalù insiste il commissariato di Pubblica Sicurezza. Ma alla luce dei fatti – prosegue – le cose sono andate diversamente, calpestando priorità ed esigenze dei colleghi. Come si può facilmente immaginare il trasferimento d’autorità ci lascia pertanto assai basiti. Ci rivolgiamo perciò al Capo della Polizia affinché rispetti il patto concordato con il sindacato”.
Intanto in attesa della risposta da parte del prefetto Gabrielli, il Movimento dei poliziotti ha annunciato che resterà accanto ai colleghi di Cefalù fin quando non sarà ristabilito l’accordo preso in sede di incontro tra sindacati e amministrazione.
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