Il ponte Corleone dovrà chiudere al traffico. Dalla mezzanotte di mercoledì 22 dicembre fino alle 5:00 del mattino sarà inibito il transito ai mezzi sul viadotto di viale Regione Siciliana, a Palermo.

Questo permetterà agli operai della Laboratori Riuniti, società incaricata dei saggi, di eseguire dei test su parti della struttura altrimenti non analizzabili. Solo così si avrà un quadro completo della situazione. Stima che permetterà di programmare i necessari interventi di manutenzione. Ciò, almeno, in attesa che il progetto del raddoppio possa prendere piede.

Ponte Corleone a una carreggiata. Limite a 60 km/h

Proprio in seguito ai controlli eseguiti nelle ultime settimane, si sono rese necessarie alcune modifiche al transito. Il dirigente Sergio Maneri ha infatti predisposto una nuova ordinanza per adeguare la circolazione stradale alle indicazioni date dai tecnici della Icaro Progetti. Sul ponte Corleone è stato così istituito il passaggio su una sola carreggiata in entrambi i sensi di marcia. La sede stradale verrà ristretta a 3,50 metri, attraverso il ricorso a new jersey, cordoli e guard-rail. La segnaletica dovrà segnalare il passaggio da tre ad una corsia a partire da 250 metri prima del ponte.

Rimane vietato il transito pedonale. Ciò fino quando non saranno ripristinate le barriere di protezione. Cambia anche il limite di velocità sul viadotto. Da 30 km/h, i mezzi potranno così percorrere il ponte Corleone a 60 km/h. Questo perchè le carreggiate risultano più solide al centro. Elemento che ha consentito di elevare anche il limite di peso, che passerà così da 27 a 44 tonnellate. Gli interventi saranno realizzati dall’Anas.

Quadro strutturale deficitario

Cambiamenti che si sono resi necessari in seguito al report effettuato dalla Icaro Progetti il 3 dicembre. Il quadro infrastrutturale che è emerso non è di certo confortante. “Dalle osservazioni effettuate – scrivono i tecnici – è emerso che in corrispondenza delle travi tampone di accesso alla parte d’impalcato che è sostenuta dall’arco, ovvero nelle zone fra il primo pilastro con fondazione autonoma e il primo ritto sull’arco, presentano forte degrado. In particolare, dal lato a valle, il ritto A lato via Roccella presenta una vistosa e preoccupante lesione su un pilastro, in adiacenza all’intervento effettuato nel 2002″.

Un controllo dal quale è emerso che sul ponte Corleone vi è una “grave situazione di ulteriore degrado. Localizzato in corrispondenza degli appoggi della trave tampone, in adiacenza al giunto, sui pilastri di appoggio delle travi che sostengono l’impalcato tampone. Tale impalcato poggia, da un lato, direttamente sulle estremità superiori dei pilastri del ritto A, in atto parzialmente danneggiate e che sembrano subire una sollecitazione eccessiva“.

Gli esperti hanno poi evidenziato la presenza di infiltrazioni d’acqua su diversi elementi architettonici del ponte Corleone. “Dall’altro lato, tale intradosso risulta abbassato di circa 5 centimetri rispetto al tratto adiacente al giunto Gerber sulla parte a sbalzo – prosegue la relazione -. In aggiunta, le selle Gerber e le strutture di supporto mostrano infiltrazioni abbondanti d’acqua dai giunti, perfino infiltrazioni che proseguono all’interno della lesione del pilastro del ritto A. Si è ritenuto quindi che le condizioni del traffico sul ponte risultino attualmente eccessive, e che la sua sicurezza sia affidata soltanto alla efficacia delle protesi metalliche del 2002, anch’esse soggette a degrado a motivo delle infiltrazioni”.