“Tempi lunghi ed inaccettabili” per l’erogazione della cassa integrazione in deroga prevista dal decreto legge cosiddetto Cura Italia del 17 marzo scorso, scatta una interrogazione all’Ars del M5s per “conoscere le motivazioni che hanno causato il ritardo dell’abilitazione degli uffici preposti all’erogazione della cassa integrazione in deroga, per sapere se c’è un piano di coordinamento degli uffici che dovranno materialmente evadere le istanze e per conoscere i tempi previsti per l’azzeramene delle pratiche accumulate”.
L’interrogazione, che ha come primo firmatario il deputato Antonio De Luca, è diretta al presidente della Regione e all’assessore al Lavoro.
“I ritmi attuali di espletamento della valanga di domande finora prodotte, che interessano oltre 35 mila aziende e oltre centomila lavoratori – afferma De Luca – sono del tutto incompatibili con le pressanti esigenze di chi si è trovato di punto in bianco senza reddito. Soltanto ieri gli operatori dei centri per l’impiego hanno potuto avere accesso alla piattaforma dedicata per l’istruttoria delle pratiche sul sistema regionale SILAV. Ciò non lascia presagire nulla di buono sul completamento dell’istruttoria. È doveroso da parte della Regione accelerare al massimo questa fase, con un piano di coordinamento tra gli uffici. La Regione deve inoltre dare un’indicazione sulle tempistiche di erogazione delle somme. Sta arrivando solo la cassa integrazione ordinaria, ma i rapporti tra questa e quella in deroga sono 1 a 3, 1 a 4. Se la Regione non si muove, a non avere mezzi di sostentamento sarà quindi la maggioranza dei lavoratori che dovrà aspettare chissà quanto. E sarà il disastro”.
I meccanismi lenti e farraginosi di erogazione delle somme per la Cig erano stati denunciati pure dai componenti 5 stelle della commissione Lavoro dell’Ars, che il 7 aprile scorso sulla tematica hanno convocato una seduta straordinaria, cui hanno invitato l’assessore Scavone.
“La macchina della burocrazia – afferma Giovanni Di Caro – rischia di diventare una trappola mortale. L’assessore Scavone aveva assicurato che tutto era a posto e che presto sarebbero state evase le domande. A questo punto vorremmo capire cosa significhi per lui presto. Noi avevamo immaginato qualche settimana al massimo, non quei mesi che, a questo punto, sembrano inevitabili”.
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