“Chi è che fatto un gesto del genere non è un uomo e spero patisca quanto ha sofferto mio fratello. Era una persona mite che non faceva del male a nessuno. Sono dei vigliacchi che meritano di passare le stesse pene di mio fratello. Sperano che chi ha fatto questo venga preso presto”. Questa è la testimonianza di Patrizia Cimino, sorella di Marcello Cimino,  il clochard bruciato vive questa notte nei pressi della mensa dei poveri dei frati Cappuccini, in via dei Cipressi a Palermo. 

La donna è venuta, qui, sul luogo della tragedia, per portare un mazzo di fiori in ricordo del fratello. Da stamattina in via dei Cipressi è un continuo viavai di persone.

“Mio fratello si era separato da tre anni dalla moglie con cui ha avuto due figlie – racconta la donna -, per un poì ha vissuto nella casa popolare della madre, poi dopo un anno e mezzo ha deciso di vivere così vagabondando per dimenticare tutto. Dopo essersi lasciato con la moglie ha perso il suo lavoro da fontaniere. Negli ultimi tempi raccoglieva oggetti che trovava nei cassonetti della spazzatura e li andava a vendere a Ballarò. Come parenti abbiamo cercato di convincerlo a tornare a casa ma non ci siamo riusciti.

 

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