Momenti di tensione alla protesta dei lavoratori del Coime, a Palermo. Questa mattina, i dipendenti edili del Comune hanno tenuto un’assemblea pubblica sotto la sede dell’assessorato di via Garibaldi. Una delegazione di manifestanti è stata accolta in tarda mattinata all’interno degli uffici. Durante la riunione ci sono stati alcuni momenti di tensione. Un operaio si è infatti recato in uno dei balconi del palazzo minacciando di buttarsi di sotto. A trattenere il lavoratore alcuni colleghi di lavoro e alcuni dipendenti dell’ufficio. Tutto è rientrato alla normalità nel giro di qualche minuto.

La vertenza in casa Coime: le motivazioni

L’obiettivo dei lavoratori del Coime era quello di ottenere un incontro con i tecnici dell’Amministrazione per potere parlare della vertenza aperta. Due i grandi temi sul tavolo. Il primo riguardava la retribuzione dei lavoratori, rimasta bloccata da alcuni anni in seguito alla spending review della pubblica amministrazione e sulla quale pende un ricorso alla Corte di Cassazione. Il secondo invece interessa il tema delle pensioni. I dipendenti del Coime lamentano infatti un pregiudizio sul proprio piano contributivo causato, a loro giudizio, da un’interpretazione sbagliata della norma. Fatto per il quale i lavoratori edili comunali avevano protestato già in diverse occasioni in precedenza. Come è avvenuto ad esempio il 7 febbraio scorso, quando una folta delegazione delle maestranze del Comune si è ritrovata sotto gli uffici dell’INPS in via Laurana.

Momenti di tensione all’assessorato di via Garibaldi

L’incontro voluto con i dirigenti in via Garibaldi, alla fine, c’è stato. La riunione si è tenuta a fine mattinata. Ad interloquire con i dirigenti una delegazione di lavoratori e sindacalisti del Coime. Qualcosa però è andato storto. Ad un certo punto, uno dei dipendenti si è recato nel balcone dell’ufficio e ha minacciato di buttarsi di sotto. A trattenerlo almeno quattro persone, fra dipendenti comunali e colleghi. La situazione è ritornata alla normalità dopo qualche minuto.

Dagli uffici comunali è arrivata una ferma condanna al gesto. In una nota inoltrata ai sindacati del Coime, il dirigente competente ha espresso “disappunto in quanto, a fronte della disponibilità dimostrata ricevendo la delegazione di lavoratori e rappresentanti sindacali, sono stati tenuti comportamenti e toni poco consoni. In ordine all’adeguamento salariale – si precisa nella nota – questo ufficio potrà esprimersi dopo aver conosciuto le motivazioni della decisione che sarà resa in ordine al ricorso promosso dinanzi alla Corte di Cassazione”.

Fillea, Filca, Feneal: “si intervenga per mettere chiudere vertenza”

Fillea, Filca e Feneal da tempo sono impegnati nella vertenza per l’adeguamento salariale, sulla base del vigente contratto dell’edilizia approvato nel 2022, e per l’adeguamento pensionistico degli edili del Coime. E questa è la seconda volta, nel giro di un mese, che si tiene un’assemblea con tutti i lavoratori sotto la sede dell’area risorse umane. La precedente era stata il 24 aprile, quarta tappa di un percorso di mobilitazione che ha visto i sindacati con gli edili del coordinamento interventi del Comune in sit-in anche davanti al Palazzo di Giustizia e alla sede dell’Inps, in via Laurana.

“Già nel mese di aprile avevano scritto all’ufficio e alla dirigente, dottoressa Antonella Ferrara, di risponderci formalmente sul perché da adesso, dal primo maggio, non fosse possibile riconoscere ai lavoratori l’adeguamento salariale, considerato che sulle questioni ancora aperte, degli anni passati, si attende il giudizio della Corte di Cassazione – dichiarano Piero Ceraulo, per la Fillea Cgil Palermo, Filippo Ancona per Filca Cisl Palermo Trapani e Salvatore Puleo per Feneal Uil Palermo – Abbiamo appositamente chiesto di non fare riferimento alle questioni relative al passato, utilizzate invece dall’amministrazione come scudo per non applicare, a partire da ora, quelle che sono sostanzialmente le retribuzioni vigenti per i lavoratori edili del Comune di Palermo così come per tutti i lavoratori edili d’Italia”.

“Livello di tensione sociale alto a Palermo”

“Oggi – aggiungono i segretari di Fillea, Filca, Feneal– per la seconda volta abbiamo chiesto che ci mettessero per iscritto i motivi della loro opposizione ad agire in questa direzione. Abbiamo ricevuto solo informazioni approssimative, ridondanti, il risultato di questo incontro è stato inconcludente, perché la dirigente preposta, nonostante le richieste dei sindacati, non ha voluto esprimersi in maniera formale. Da qui è sfociato il malcontento da parte della delegazione presente e dei lavoratori. E, in un istante, abbiamo visto uno dei nostri delegati correre verso il balcone tentando il gesto estremo. Per fortuna grazie all’intervento della Digos e delle stesse organizzazioni sindacali si è evitata una tragedia. Questo sta a significare che in questo momento nella città di Palermo c’è un livello di tensione sociale alto, sotto tutti i punti di vista, che rischia di sfociare in eventi tragici e drammatici. Lanciamo un appello al sindaco, alle istituzioni e alle forze politiche tutte affinché si intervenga su questa vicenda per mettere un punto”.

IL 29 maggio manifestazione davanti a Palazzo Comitini

Il 29 maggio è stata indetta una manifestazione davanti a Palazzo Comitini con i lavoratori edili del Comune di Palermo. “Chiederemo al sindaco di questa città – concludono i sindacati – di intervenire definitivamente su questa questione. A supporto chiederemo a tutti gli edili di sostenere la vertenza”.