Una serie di messaggi, di frasi, di pensieri messi nero su bianco. Si dovrebbe trovare in quei fogli, il cui contenuto è stato immediatamente secretato, il motivo che ha spinto il maresciallo, comandante della Stazione carabinieri di Pizzo,di 37 anni a togliersi la vita con un colpo di pistola, la mattina di sabato scorso nel suo ufficio.

Dagli investigatori della Benemerita, vista la delicatezza della vicenda, il riserbo sulla vicenda, forse, non è mai stato così stretto come ora, ma se qualcosa è successo negli ultimi tempi all’apprezzato sottufficiale 37 enne dell’Arma dovrebbe essere riportato in quei biglietti all’attenzione della Procura di Vibo che ha aperto un’inchiesta e dei suoi colleghi che ne piangono la scomparsa.

La notizia del suicidio è giunta come un terribile fulmine a cielo sereno visto che negli ambienti investigativi nessuno avesse avuto il benché minimo sentore di un gesto così estremo da parte del maresciallo Fiorello, originario della città di Calatafimi, nel Trapanese, dove le sue spoglie riposeranno, in pace.

Il comandante della Stazione carabinieri di Pizzo, 37 anni, si è tolto la vita sparandosi un colpo di pistola alla testa mentre si trovava nel suo ufficio.

Sono stati i colleghi ad accorgersi dell’accaduto e a dare l’allarme. I soccorsi però si sono rivelati inutili. Non a ancora chiari i motivi del gesto che ha scioccato l’Arma vibonese e che sarebbe avvenuto circa alle 7.30. Sul posto gli ufficiali della Benemerita.

Il maresciallo Fiorello era originario di Calatafimi, era celibe e figlio di carabiniere. Era alla guida della stazione Carabinieri di Pizzo da quasi cinque anni. Secondo quanto si è appreso, era un carabiniere stimato e proposto più volte per encomi.

Nelle ultime settimane si trovava in convalescenza a causa di un incidente che gli ha provocato la frattura di una gamba.

È stato titolare di molte inchieste nella città napitina spesso rivolte contro il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti ma anche altro, come ad esempio il caso dell’omicidio del 78enne di Pizzoni, Giglio Palmo Ciancio.

Nel frattempo la Procura della Repubblica di Vibo ha aperto un’inchiesta per chiare i contorni della triste vicenda.

Intanto, il sindaco Gianluca Callipo ha espresso, tra mite Facebook, il proprio cordoglio per la scomparsa del sottufficiale della Benemerita:

«La comunità di Pizzo è sconvolta dalla notizia della morte del maresciallo – ha scritto il primo cittadino -. Notizia che ho appreso mentre sono lontano da Pizzo per impegni istituzionali legati alla mia attività in Anci. Tutti noi avevamo grande rispetto, stima e affetto per questo giovane servitore dello Stato che ha sempre interpretato il suo ruolo con umanità e autentico senso del dovere.

La disponibilità e l’efficienza del comandante Fiorello – ha aggiunto Callipo – ne facevano un punto di riferimento imprescindibile per i cittadini e l’amministrazione comunale, con la quale c’è sempre stato un rapporto di grande sinergia. La sua scomparsa rappresenta dunque una grande perdita per l’intera città, letteralmente annichilita da questa tragica notizia».

Callipo, in conclusione, a nome dell’intera cittadinanza, ha voluto porgere «le più sentite condoglianze ai familiari del maresciallo , ai Carabinieri della Stazione di Pizzo, al comandante della Compagnia di Vibo Valentia,  e al comandante provinciale dell’Arma».