Il consiglio comunale di Palermo, dopo settimane di dibattito ha approvato il rendiconto 2017.

L’approvazione è avvenuta dopo che l’amministratore unico di Amat Michele Cimino è intervenuto in aula: la società subirà un taglio di 50 mln di euro.

I consiglieri del Pd Dario Chinnici, Rosario Arcoleo, Francesco Bertolino, Carlo Di Pisa e Giovanni Lo Cascio dicono: “Un via libera che sarebbe potuto arrivare molto prima. L’approvazione di un ordine del giorno che riporta le controdeduzioni del Ragioniere generale ai rilievi dei Revisori traccia la strada per i prossimi mesi. Il rendiconto 2017, dopo il consolidato 2016, è un ulteriore passo di quel percorso che vede un riordino complessivo dei rapporti con le partecipate attraverso l’eliminazione, dopo anni, dei disallineamenti: adesso il Comune e le sue aziende potranno guardare con maggiore serenità al futuro e, grazie ai conti in regola, garantire i servizi alla città grazie ai nuovi contratti di cui il consiglio si occuperà a breve”.

La consigliera Marianna Caronia è uscita dall’aula al momento del voto. ”Nel merito del rendiconto – dice – il mio giudizio resta negativo perché questo documento, nel registrare la situazione contabile, non fa altro che mostrare tutte le refluenze che questi conti hanno sui servizi per i cittadini e sulle Aziende partecipate, prima fra tutte l’Amat dove il taglio di 48 milioni dal bilancio mette a serio rischio la tenuta di un’azienda strategica per i servizi e con circa 2.000 dipendenti”.

Anche Igor Gelarda ed Elio Ficarra, consiglieri della Lega a Sala delle Lapidi, hanno abbandonato l’aula al momento del voto.

Barbara Evola, consigliere di Sinistra Comune e Presidente della commissione bilancio, intervenuta in aula a nome della maggioranza ha detto che “il rendiconto è stato approvato dopo un tortuoso percorso studiato ad arte da alcuni esponenti dell’opposizione, che hanno tentato in ogni modo di dare una spallata all’amministrazione. Sono riusciti invece a danneggiare soltanto la città determinando il ritardo del trasferimento dei fondi nazionali.

Il lavoro caparbio di verità dei conti, fondamentale per garantire i servizi ai cittadini, trova oggi con l’eliminazione di 70,7 mln di disallineamenti tra i bilanci del Comune e delle sue aziende un nuovo punto di partenza e una indubbia vittoria delle opposizioni”, dice il consigliere di opposizione Fabrizio Ferrandelli.

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando dichiara: “Alla fine, come era prevedibile e ovvio che accadesse, il Rendiconto
2017 è stato approvato dal Consiglio comunale. Spiace solo che, per colpa dello sterile ostruzionismo di una parte dell’opposizione, questo atto, che normalmente richiede poche ore di discussione, abbia richiesto decine di giorni e tante, troppe sedute del Consiglio comunale che avrebbero potuto esser destinate ad atti urgenti e importanti. Alla fine, come è normale che sia, l’atto è stato approvato senza cambiare un numero o una virgola a dimostrazione del fatto che, se qualcosa di anomalo è avvenuto in questa vicenda, è proprio il comportamento di chi ne ha rallentato il percorso, scambiando il ruolo dell’opposizione con quello di chi vuole solo bloccare i lavori del Consiglio a danno della città e dei cittadini”.

Quello approvato sarà ricordato come il rendiconto del cambiamento. E’ stato fatto un gran lavoro per definire in modo puntuale il dare e l’avere fra il Comune e le sue Società partecipate e sono state stanziate le somme necessarie per assicurare l’equilibrio dei conti.
Dopo questa operazione di trasparenza, sarà ora possibile passare alla fase del rilancio dei servizi pubblici attraverso efficaci piani industriali e la rimodulazione dei contratti di servizio. Non posso non sottolineare come il Rendiconto evidenzi anche una forte posizione creditoria del Comune verso gli utenti e verso coloro che violano il codice della strada. Una situazione inaccettabile perché a farne le spese sono in ultima analisi tutti i cittadini che pagano le tasse e
le multe. Una situazione inaccettabile perché ha una grave influenza sui servizi resi ai cittadini.
Per questo, tutti i crediti saranno incassati e in questa direzione il Comune si sta muovendo con determinazione attraverso un insieme di misure volte a facilitare il pagamento, ma anche a sanzionare chi si ostina a non pagare. Anche in questo, il 2019 sarà l’anno di una vera e propria svolta, con la messa a regime delle maggiori entrate così come della valorizzazione del patrimonio immobiliare”. Lo dichiara l’assessore al Bilancio, Antonino Gentile.

Di seguito la nota del gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle di Palermo, composto dai consiglieri comunali Ugo Forello, Giulia Argiroffi, Concetta Amella, Viviana Lo Monaco e Antonino Randazzo.

L’opposizione, e il M5S in particolare, ha vinto un’importante battaglia che ha permesso di fare finalmente chiarezza e trasparenza sullo stato di salute dei conti del Comune e delle partecipate. Inoltre, grazie all’azione che abbiamo portato avanti da mesi con l’approvazione delle modifiche agli statuti delle partecipate e con un più efficace e concreto controllo analogo (tre emendamenti presentati dal M5S sono stati approvati dal Consiglio prevedendo più stringenti poteri del comune sulle sue società), il fenomeno del disallineamento sembra che stia tornando ai livelli più contenuti del 2014. È però necessario evidenziare che questo rendiconto, rispetto al percorso fatto dalle partecipate, presenta dati ormai superati e in netto contrasto rispetto al rendiconto Rap 2016 e allo schema di rendiconto Amat 2017. I profili di irregolarità sono stati evidenziati in più occasioni e costituiranno oggetto di apposito rilievo da parte della Corte dei Conti, sez. controllo. Il quadro che emerge dalla proposta al bilancio 2017 e dalla relazione al terzo trimestre Amat, però, non può che preoccupare seriamente e attestare la responsabilità di questa amministrazione per lo stato deficitario e di crisi che si è creato. Un capitale sociale depauperato (da € 98 a € 35 mln) a causa della direttiva del Sindaco, una perdita di esercizio di oltre € 50 milioni, un’ulteriore perdita per i primi tre trimestri 2018 di quasi 6 mln €. Di fronte a questo nefasto quadro, manca il piano industriale e il piano di risanamento, mentre non si sa come dovrà essere rimodulato il contratto di servizio. I nodi sono venuti al pettine e il M5S in Consiglio Comunale sarà sempre presente per tutelare gli interessi dei cittadini, le prerogative dei lavoratori comunale e la continuità aziendale e dei servizi delle partecipate”