Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Palermo ha richiesto alla Giunta Municipale l’immediato ritiro della proposta di rendiconto 2017, recentemente approvata, e al Consiglio Comunale la costituzione di una commissione di inchiesta per verificare la situazione contabile-finanziaria-amministrativa del Comune. Alcune irregolarità accertate dalla Corte dei Conti sui rendiconti 2015 e 2016, infatti, si sarebbero riprodotte anche nel proposto consuntivo 2017.
“È certo che se l’Amat non provvederà a cancellare il proprio credito nei confronti del Comune di Palermo, il rendiconto andrà modificato e il quinto parametro (sui residui passavi) sarà superato, portando così il Comune in uno stato di deficit strutturale – dichiarano in una nota i consiglieri comunali del MoVimento 5 Stelle, Ugo Forello, Giulia Argiroffi, Concetta Amella, Viviana Lo Monaco e Antonino Randazzo – Già nel 2015, a parere della Corte dei Conti, tale condizione si sarebbe verificata”.
“Tutti i cittadini ormai da tempo percepiscono in modo netto lo stato di crisi e deficit in cui versa il Comune: dai disservizi degli uffici comunali al disastro nella gestione dei rifiuti, dalla carenza dei trasporti pubblici locali al buio, passando da uno stato di abbandono totale di interi quartieri. Una via d’uscita c’è – spiegano i consiglieri M5S – ed è proprio grazie ad un recente provvedimento del Governo del Cambiamento a trazione Cinquestelle di facile e pronta soluzione: un miliardo di euro sono stati infatti messi a disposizione dei Comuni che adotteranno piani pluriennali di riequilibrio per evitare il dissesto. Se però il sindaco Orlando continuerà nella sua strategia suicida di negazione dei problemi, purtroppo non sarà possibile usufruire di questa misura varata dal Governo e che potrà aiutare concretamente Palermo e i palermitani. È bene che i cittadini sappiano che il M5S da mesi fornisce soluzioni reali ai problemi creati da questa amministrazione e che oggi dipende solo dal sindaco: continuare la propria presuntuosa marcia verso il baratro o fermarsi per farsi aiutare”.
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