Il comitato per l’istituzione delle Zone Franche Montane scrive al presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè chiedendo l’approvazione della legge obbiettivo. Una legge che risolleverebbe l’economia dei 132 comuni montani siciliani in grave difficoltà economica e sociale. “Approvare una legge obiettivo, istitutiva delle Zone Franche Montane”. È la richiesta ribadita dal Comitato regionale promotore delle ZFM in Sicilia con una nota inviata a Miccichè, al presidente della III Commissione, Attività produttive, Orazio Ragusa, e a tutti i suoi componenti.
Una proposta, quella del Comitato promotore, che giace nei cassetti dell’Ars dal 1.649 giorni. “Nonostante l’importanza e l’intelligenza della questione – scrive il Comitato -, non comprendiamo le ragioni per cui la Commissione non ha ancora dato seguito all’iter legislativo, per la conseguente approvazione in Aula, in considerazione del fatto che tutti i presidenti dei gruppi parlamentari si siano dichiarati disponibili ad approvare il contenuto della riscrittura del Ddl 3/2017. Riscrittura che questo Comitato ha proposto all’attenzione della Commissione”.
Nei giorni scorsi Miccichè si era detto favorevole all’iniziativa parlamentare e pronto a calendarizzare la discussione in Aula. Secondo i membri del comitato si tratta di un provvedimento che migliorerà la vita di migliaia di siciliani, finora emarginati economicamente e socialmente. “Vi chiediamo con forza – scrivono a Miccichè -, a prescindere dell’appartenenza politica, di dimostrare nell’immediato un comune e trasversale impegno per il bene della Sicilia”.
“La legge obiettivo istitutiva delle Zone Franche Montane, da incorniciare all’interno di provvedimenti statutariamente previsti – conclude il comitato – riaccenderà la speranza alle nuove e vecchie generazioni resilienti nelle aree di montagna dell’Isola. A coloro che mostreranno consenso nell’immediato si dischiude una grande opportunità: avviare un’azione di riordino complessivo della Regione Siciliana partendo dalle Zone Franche Montane. Aree, è utile ribadirlo, su cui ricadono Comuni posti al di sopra dei 500 metri sul livello del mare e con una popolazione residente inferiore ai 15 mila abitanti”.
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