• Alle 11 di oggi i negozi del Conca d’Oro hanno abbassato le loro saracinesche
  • Iniziativa che coinvolge 30.000 negozi e supermrcati in tutta Italia
  • Andrea Chiaroni (direttore del Conca d’Oro) “Gesto simbolico, garantiamo rispetto norme anti-covid”

Saracinesche abbassate per qualche minuto nei negozi all’interno dei centri commerciali di tutta Italia in segno di protesta per la chiusura nel weekend. Anche al Conca d’Oro a Palermo si è manifestato. Ed alle 11 di questa mattina, i negozianti hanno aderito all’iniziativa nazionale abbassando le saracinesche delle loro botteghe.

La protesta coinvolge oltre 30.000 negozi e supermercati in tutto il territorio nazionale. L’iniziativa di sensibilizzazione è stata promossa dalle associazioni del commercio, Ancd-Conad, Confcommercio, Confesercenti, Confimprese, Cncc–Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali e Federdistribuzione. Chiedono tutti in coro la riapertura durante il fine settimana in quanto posti sicuri e dove vengono rispettate le norme anti-covid.

L’iniziativa a Palermo

Andrea Chiarioni, direttore del centro Commerciale Conca d’Oro ha commentato così: “Conca d’oro partecipa alla manifestazione nazionale indetta dal consiglio nazionale dei centri commerciali quindi coinvolge i 1.300 centri commerciali in Italia. È un gesto simbolico, civile, nel quale vogliamo dire che i centri commerciali sono un posto sicuro perché garantiscono controllo in termini di sanificazioni, distanze, rispetto delle leggi previste per il covid. Pensiamo sia corretto che anche noi si possa nei festivi e prefestivi essere aperti e garantire ai nostri commercianti la possibilità di lavorare e di avere quel guadagno che è importante in termini di perdita nelle giornate festive e prefestive”.

“Perdite attorno al 40%”

Il calo, soprattutto, è legato ovviamente a questi giorni magari ci possano essere più persone soprattutto tra sabato e domenica.

“Si perché sono i giorni in cui c’è maggior fatturato – continua Chiarioni –. Il problema non il fatturato del negozio in sé ma delle persone che vi lavorano. Ci sono 800.000 lavoratori nel mondo dei centri commerciali. Questi mediamente perdono attorno al 40 percento tra visitatori e anche fatturati nel weekend. Questo è naturalmente un problema serio. Poiché noi, comunque, garantiamo quei requisiti che sono previsti dalla legge – forse anche più dei negozi da strada – chiediamo non che altri chiudano ma che tutti possano essere aperti, si possa fare il proprio lavoro e garantire il pane sulla tavola di tutti i commessi e di tutte le persone che lavorano nei centri commerciali”.