Quando Herbert Von Karajan lo lodò pubblicamente, Ivo Pogorelich aveva appena 23 anni: il mondo lo scoprì quasi per caso e lui, elegante, malinconico, crepuscolare, guadagnò i palcoscenici più importanti. Oggi Pogorelich, che di anni ne ha 60 è conosciuto e richiesto ovunque, soprattutto dopo essere ritornato alla ribalta dopo il grande dolore della sua vita – ha perso la moglie, la delicata pianista georgiana Aliza Kezeradze, allieva di Siloti e sua prima insegnante – che lo chiuse in un silenzio durato undici anni.

Grande virtuoso della tastiera, eccezionale pianista come pochi, è riuscito a catalizzare l’attenzione del pubblico e dei
media. Sarà lui l’atteso protagonista del prossimo concerto di Palermo Classica (fuori programma): sabato prossimo (24 febbraio) alle 21 e domenica (25 febbraio) alle 19,15. Pogorelich suonerà nell’ex chiesa di San Mattia ai Crociferi, a pochi passi da piazza Kalsa. Ha scelto di eseguire la “Ballade n°3 in La bemolle maggiore op. 47” di Chopin, gli “Études d’exécution transcendante (n°10, 8 & 5) G 139” di Liszt, la “Sonata per pianoforte n. 2 in si bemolle minore, op. 36” di Rachmaninoff per chiudere con “La Valse.Poème chorégraphique”, transcription for piano, di Maurice Ravel.