Il termine di durata delle concessioni demaniali marittime in Sicilia, in scadenza al 31 dicembre del 2023 è differito al 31 dicembre del 2024. Lo stabilisce un decreto firmato dall’assessore al Territorio e ambiente, Elena Pagana, pubblicato sul sito internet dell’amministrazione regionale (questo il link) e che nei prossimi giorni sarà sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana.
Schifani: “Certezza agli operatori”
“Diamo continuità alla gestione delle concessioni e certezze agli operatori – dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – in una fase di transizione in cui a livello statale devono essere emanate le indicazioni per procedere alle gare per l’assegnazione delle aree demaniali. È un passaggio fondamentale nei confronti di un settore importante e trainante della nostra economia, che rispecchia, inoltre, quanto previsto dalle norme statali riportare in auge dal pronunciamento della Corte di cassazione».
Le parole dell’assessore Pagana
“Abbiamo confermato in Sicilia aggiunge l’assessore Pagana – il termine del 31 dicembre del prossimo anno, previsto dalla legge nazionale. Abbiamo previsto, con un emendamento alla Finanziaria in discussione all’Ars, la possibilità di un ulteriore slittamento alla fine del 2025, nel caso in cui non fosse ancora possibile bandire le gare, così come prevede il milleproroghe. Quanto al futuro, ho istituito in assessorato un tavolo tecnico di coordinamento per affrontare tutti gli aspetti normativi e tecnici della gestione del demanio marittimo regionale e agli ambiti di applicazione della direttiva europea. Dal lavoro di questa task force scaturirà una direttiva operativa dai contenuti chiari e univoci per i concessionari, ma anche per le Capitanerie di porto chiamate alla verifica del rispetto delle norme”.
Schifani bacchetta Scarpinato
Il presidente della Regione Renato Schifani boccia di nuovo il suo assessore. Il capo del governo regionale ha chiamato l’assessore ai Beni Culturali per esprimere il proprio disappunto sul decreto che introduce dal primo gennaio aumenti del 30% sul prezzo dei biglietti di ingresso in musei e siti archeologici. È così che in tutta fretta il meloniano Francesco Scarpinato ha dovuto emanare ieri pomeriggio una rettifica del provvedimento che dimezza la crescita delle nuove tariffe.
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