Concorsi truccati per professori ordinari e ricercatori universitari al Policlinico di Palermo “Paolo Giaccone”. I carabinieri del Nas hanno eseguito un’ordinanza agli arresti domiciliari nei confronti di un ex professore universitario e direttore del dipartimento di chirurgia dell’azienda ospedaliera universitaria Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo, attualmente in quiescenza e della figlia, chirurgo plastico in servizio presso l’azienda ospedaliera Civico – Di Cristina – Benfratelli di Palermo. Sono stati notificati provvedimenti  d’interdizione ai pubblici uffici per la durata di 12 mesi con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di 11 indagati.

I reati contestati agli indagati

Agli indagati vengono contestati a vario titolo, i reati di corruzione, peculato, turbata libertà di scelta del contraente, truffa, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, falso ideologico in documenti informatici, calunnia e abuso d’ufficio.

Oltre ai due arresti e alle interdizioni ci sono altre 10 persone indagate in stato di libertà.

Chi sono gli indagati

Di questi cinque in servizio presso il medesimo Dipartimento di Chirurgia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo (un ex professore ordinario, un professore ordinario, un professore associato, un ricercatore, un infermiere); un altro è un professore ordinario e Direttore del Dipartimento delle Discipline Chirurgiche, Oncologiche e Stomatologiche dell’Università di Palermo; un altro è il figlio dell’ex professore universitario e direttore del Dipartimento di Chirurgia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico “P. Giaccone” di Palermo, che all’epoca dei fatti prestava servizio presso il Policlinico di Messina e in atto è invece dipendente del Policlinico di Palermo; 4 sono professori ordinari di Chirurgia in servizio presso le Università di Roma (Campus Bio-Medico), Napoli (Vanvitelli) e Messina, i quali hanno ricoperto le funzioni di Presidenti e Membri di commissioni nell’ambito di diversi concorsi universitari.

I provvedimenti

Gli arresti domiciliari sono scattati per Gaspare Gulotta (originario Santa Margherita Belice, 71 anni) ed Eliana Gulotta.

Obbligo di presentazione e interdizione per 12 mesi per: Adelfio Latteri, Ludovico Docimo, Giuseppe Maria Antonio Navarra, Leonardo Gulotta, Giuseppe Salamone, Antonino Agrusa, Giuseppe Di Buono, Vittorio Altomare, Roberto Coppola, Giuseppina Campisi e Pio Sciacca.

L’indagine scattata nel 2019

L’inchiesta è partita nel giugno del 2019. Un medico del Policlinico Universitario “Paolo Giaccone” di Palermo presentava una denuncia nella quale segnalava dei comportamenti illeciti di un Direttore di un Dipartimento dell’ospedale, in particolare che avesse influenzato un concorso universitario per la nomina di un professore ordinario.

Secondo le indagini i carabinieri del Nas di Palermo gli indagati si prodigavano a condizionare ed alterare il naturale esito dei concorsi  per la copertura di posti di professore universitario e Ricercatori favorendo, a prescindere dagli effettivi meriti e nell’ambito di un “patto dell’alternanza” con un altro indagato, i candidati legati ad uno o all’altro complice, grazie anche alla collusione di altri membri delle commissioni, spesso designati fra soggetti a loro vicini.

Diversi erano i metodi utilizzati sia influendo sulle modalità dei criteri di valutazione dei candidati e dei loro titoli, sia raccogliendo informazioni destinate a rimanere segrete con la collaborazione di membri delle commissioni, sui punteggi provvisori attribuiti dai commissari ai candidati allo scopo di far redigere nuove graduatorie provvisorie o inserire, nei verbali di riunione delle commissioni, criteri di selezione più favorevoli ai candidati di loro gradimento, fino a ricorrere all’invio di lettere, di cui veniva raccomandata l’immediata distruzione dopo la lettura, nelle quali venivano segnalati i candidati di gradimento.

Il ruolo dell’ex direttore del dipartimento di Chirurgia

L’ex professore universitario e direttore del dipartimento di chirurgia dell’azienda ospedaliera universitaria Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo, grazie alla sua posizione e ricorrendo alla collaborazione di altri medici, fra cui la figlia, nonostante non fosse stato presente, veniva ufficialmente inserito in equipe chirurgiche nei registri informatici del Policlinico di Palermo, attestando falsamente la sua partecipazione ad interventi chirurgici, compiuti in realtà da altri medici. Inoltre, essendo autorizzato a svolgere attività libero professionale in regime di cd. intra-moenia interna, risulterebbe. Si sarebbe appropriato di somme di denaro comprese tra i 100 e i 200 euro, che costituivano i compensi pagati da 68 pazienti per visite eseguite tra luglio 2019 ed ottobre 2020, senza riversare all’Azienda Sanitaria la percentuale ad essa spettante. Avrebbe omesso di comunicare all’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico “P. Giaccone” di Palermo lo svolgimento nel periodo di nove mesi della sua attività libero-professionale, comprendente, tra le altre, le citate visite a pagamento effettuate ai pazienti, inducendo così in errore il datore di lavoro sul rispetto del vincolo di esclusività e procurandosi un ingiusto profitto. L’ex direttore utilizzando la sua rete di relazioni, avrebbe usato la sua influenza su alcuni sanitari compiacenti, per far rilasciare ai suoi due figli, entrambi medici, delle false attestazioni di malattia, sia allo scopo di giustificare, mediante l’esibizione della falsa certificazione medica al datore di lavoro pubblico, nella fattispecie strutture ospedaliere, l’assenza dal servizio ma soprattutto, per ottenere un referto che attestasse falsamente delle lesioni subite dalla figlia e da questa allegato successivamente ad una querela contro l’ex coniuge, che conduceva all’instaurazione di un procedimento penale a carico di quest’ultimo, anche per il reato di lesioni personali aggravate.

 

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