Il Professor Michele Sbacchi, di 59 anni, aveva partecipato alla procedura selettiva indetta dall’Università di Palermo di posti di professore universitario di prima fascia, relativamente al dipartimento di architettura; a conclusione della valutazione dei titoli e delle pubblicazioni era stato dichiarato vincitore il professor Emanuele Palazzotto di anni 53, che aveva conseguito il giudizio di “eccellente”.

Con ricorso patrocinato dagli avvocati Giovanni e Giuseppe Immordino il professor Sbacchi chiedeva davanti al TAR Sicilia l’annullamento dei provvedimenti relativi alla selezione e della nomina del vincitore; gli avvocati Giovanni e Giuseppe Immordino hanno articolato una serie di censure, lamentando svariate forme di asserito ‘eccesso di potere’,sotto svariati profili, per difetto di motivazione e di istruttoria, della disparità di trattamento, dello sviamento dalla causa tipica. Si è costituito in giudizio il vincitore della selezione, professor Emanuele Palazzotto, rappresentato e difeso dagli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, per chiedere il rigetto del ricorso.

Il Tar sicilia,Palermo,Sezione Prima, condividendo l’orientamento richiamato dagli avvocati Rubino e Impiduglia secondo cui le valutazioni espresse dalla commissione nell’ambito di una procedura concorsuale per posti di professore universitario costituiscono espressione dell’esercizio della cosìdetta discrezionalità tecnica, e che la finalità assegnata alla procedura comparativa consiste in un raffronto, attraverso la valutazione dei titoli e delle pubblicazioni, della personalità scientifica dei vari candidati dei quali va ricostruito il profilo complessivo, ha respinto il ricorso proposto dal professor Sbacchi, ritenendo in parte inammissibili, in parte infondate le censure formulate dagli avvocati Immordino.

Pertanto, per effetto della sentenza resa dal TAR, il Professor Emanuele Palazzotto resterà vincitore della selezione mentre il professor Michele Sbacchi continuerà ad essere Professore Associato.