Quattro anni e 4 mesi per omicidio stradale, è la condanna inflitta a Serafina Nuccio, 41 anni, per aver investito e ucciso nel centro di Palermo 3 anni fa Manfredi Saja, 30 anni. L’automobilista è stata riconosciuta colpevole nella sua condotta di guida dal tribunale di Palermo nella sentenza di primo grado in abbreviato. Quindi l’imputata ha avuta riconosciuto anche lo sconto di pena di un terzo.
Il fatto
La tragedia si consumò in via Roma a Palermo nella notte tra l’11 il 12 settembre del 2020. Il 30enne è morto nello scontro tra la moto su cui era in sella e un’auto in via Roma ad angolo con corso Vittorio Emanuele. In quell’occasione intervennero i vigili del fuoco, i sanitari del 118 e gli agenti della polizia municipale. Per il giovane, purtroppo, non ci stato nulla da fare. A causa delle gravi ferite morì sul colpo.
Condivisa ricostruzione della Procura
Il gup di Palermo ha quindi condiviso la ricostruzione dei fatti della Procura di Palermo ed ha quindi confermato con la sentenza anche la richiesta di pena. Secondo il giudice fu la 41enne ad avere avuto responsabilità nel tragico sinistro. L’auto all’incrocio fece una manovra attraversando la carreggiata per immettersi su corso Vittorio Emanuele e impattò contro la moto che procedeva su via Roma in direzione opposta all’auto. Riconosciuta anche una provvisionale di 10 mila euro alle parti civili che si sono costituite al processo.
I dubbi della difesa
Non ha alla fine convinto la tesi della difesa dell’automobilista, rappresentata dall’avvocato Mariangela Cicero. La legale ha insistito sul fatto che il conducente della moto, un amico della vittima, sarebbe stato trovato positivo a sostanza alcoliche e psicotrope. Inoltre lo stesso Saja non indossava il casco. Secondo l’avvocato, quindi, ci sarebbero anche delle responsabilità da parte dei due in sella alla moto.
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