“Questo inutile prolungamento della “zona rossa” a Palermo servirà solo a produrre nuovi danni economici e – probabilmente – a coprire le inettitudini e le inefficienze di chi, dopo oltre un anno, non riesce a governare l’emergenza, nonostante siano state immesse risorse importanti per la gestione sanitaria e sia sotto gli occhi di tutti lo sforzo commovente dei medici e del personale sanitario in trincea. Le aziende sono state trattate come agnelli sacrificali”.

Lo dice Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo, che ha riunito oggi il consiglio direttivo della Federazione che riunisce 53 associazioni di categoria, tra le più colpite dai provvedimenti restrittivi.

Commercianti vittime sacrificali

“Come sempre, le decisioni si ripercuoteranno soprattutto sulle spalle delle aziende e degli imprenditori, gli stessi che da mesi chiedono invano di aver riconosciuto almeno i sostegni minimi e che venga migliorato un sistema palesemente iniquo e irrazionale. La verità è che vige una confusione totale e nella confusione la cosa più semplice da fare per non sbagliare è: chiudere. L’evidenza dell’approssimazione dei dati che alterano la realtà e le decisioni da adottare è dimostrato dai dati di oggi: improvvisamente sono stati calcolati 258 morti “arretrati” delle scorse settimane e 6.000 guariti. Quindi, le decisioni sembra che vengano prese in modo emotivo se non addirittura dilettantistico”.

Incompetenza e incapacità di governare

“Chiediamo garanzie – aggiunge la Di Dio – perché non è possibile che l’incompetenza e l’incapacità di governare la situazione a più livelli si debba ripercuotere sempre e soltanto sulle categorie produttive. Qualcuno dovrà pur farsi un esame di coscienza. Il diritto alla salute deve convivere con il diritto al lavoro e all’impresa. La campagna vaccinale, che procede troppo lentamente, è lo specchio della situazione a oltre un anno dall’inizio della pandemia. Vi diamo noi qualche numero preso dalle fonti ufficiali. In Sicilia finora sono state somministrate soltanto 627.000 prime dosi e, con la media degli ultimi sette giorni, la somministrazione della sola prima dose finirebbe tra 371 giorni, per la precisione il 14 aprile del 2022. Questo è l’unico dato certo, tutto il resto fa parte delle troppe chiacchiere di chi, a tutti i livelli, non ha dimostrato né capacità né sensibilità adeguate al ruolo che ricopre”.

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