Confindustria Sicilia, con il comparto regionale delle Strutture Socio Sanitarie, si costituirà parte civile al processo sugli abusi e i maltrattamenti nella struttura di Castelbuono. La decisione dopo che i finanzieri del comando provinciale di Palermo hanno eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal gip del tribunale di Termini Imerese nei confronti di 35 soggetti che operavano a vario titolo nella struttura per assistenza disabili gravi Suor Rosina La Grua Onlus”. Sono accusati a vario titolo, dei reati di tortura, maltrattamenti, sequestro di persona, corruzione, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, malversazione e frode nelle pubbliche forniture.

35 persone indagate

Le indagini dei militari del nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo, gruppo tutela spesa pubblica sono scattate attorno alla onlus nel comune madonita che gestisce in regime di convenzione pubblica servizi di riabilitazione per pazienti con disabilità grave. Un filone dell’indagine ruota attorno ai maltrattamenti e violenze subiti in questi anni dai 23 pazienti della struttura. Per il gip si tratta di condotte gravissime tanto che i reati configurati sono tortura, maltrattamenti e sequestro di persona. Le indagini dei militari avrebbero accertato che tutto il personale sanitario e paramedico in servizio presso la Onlus, con la compiacenza della proprietà, sottoponeva i pazienti a maltrattamenti di natura fisica e psicologica che provocavano gravi sofferenze e umiliazioni.

Crimini contro la persona da condannare

“Assistiamo per l’ennesima volta a crimini contro la persona che a vanno sanzionati duramente con decisione e determinazione” così il presidente del comparto regionale di Confindustria Sicilia, Francesco Ruggeri. Il caso di Castelbuono ripropone un ventaglio di temi relativi all’assistenza verso i soggetti fragili, temi tutti sul tavolo di un dialogo con le istituzioni di governo. Il primo, appena risolto favorevolmente, è quello della videosorveglianza nelle strutture socio sanitarie. “Noi abbiamo ripetutamente richiesto l’obbligatorietà dei sistemi di videosorveglianza nelle aree comuni. Adesso – prosegue Ruggeri – la nostra richiesta è stata accolta, diventerà obbligatoria l’installazione delle telecamere negli spazi comuni nelle strutture socio-sanitarie. È stato trovato l’accordo in Conferenza Stato-Regioni sull’obbligatorietà della videosorveglianza, come prerequisito per l’autorizzazione all’attività e al funzionamento delle Strutture Socio Sanitarie”.

Il lavoro di confindustria Sicilia

Un’altra importante istanza è quella di un codice etico per le strutture socio sanitarie su cui lavorerà Confindustria Sicilia. “Ci apprestiamo a sottoscrivere e ad approvare un codice etico a cui si uniformeranno tutte le aziende socio sanitarie associate al sistema Confindustria in Sicilia. Il regolamento del neonato comparto Socio Sanitario sarà approvato dall’assemblea del comparto regionale. Tutte le imprese aderenti al sistema Confindustria in Sicilia dovranno uniformarsi alle norme del codice etico pena l’esclusione dal sistema. Allo studio del comparto regionale Socio Sanitario infine la somministrazione di test attitudinali psico-fisici periodici da somministrare ai dipendenti delle nostre aziende associate”.

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