Veloci scatti di carriera in seno ai Consorzi di bonifica siciliani effettuati senza la necessaria copertura finanziaria da parte della Regione. Promozioni, richieste di revoca, sospensioni delle stesse revoche.
Adesso tutto è finito sul tavolo del procuratore della Corte dei Conti.
Un esposto, infatti, è stato firmato dal deputato grillino Luigi Sunseri, che l’8 febbraio ha presentato ai magistrati contabili siciliani le delibere con cui, tra novembre e dicembre del 2020, circa venti funzionari dei Consorzi di bonifica sono stati promossi a dirigenti a tempo indeterminato senza alcuna copertura finanziaria dalla Regione e in assenza dei collegi dei revisori dei conti, ormai scaduti.
I Consorzi di bonifica, la sonora bocciatura e l’accorpamento
E’ Repubblica Palermo a ricostruire quanto accaduto. A partire dall’ottobre 2021, quando i Consorzi di Bonifica sono finiti nell’occhio del ciclone perché sono stati tutti bocciati i 31 progetti presentati da realizzare con i fondi del Pnrr.
A fine 2020 la fase di transizione in cui i Consorzi di bonifica, da undici, vengono accorpati in due: uno per la Sicilia occidentale (che comprende Trapani, Palermo, Agrigento, Caltanissetta e Gela) e uno per quella orientale (Enna, Caltagirone, Ragusa, Catania, Siracusa e Messina).
La promozione dei funzionari
Dopo l’accorpamento, circa venti funzionari verranno promossi senza il parere dei revisori, addebitando i maggiori costi a carico della Regione. Nel frattempo però, la Regione aveva siglato l’accordo con lo Stato, impegnandosi a ridurre la spesa per le società partecipate.
L’intervento del sindacato dei dirigenti regionali e di Armao
Come si legge ancora su Repubblica Palermo, nel marzo 2021 la vicenda viene sollevata dal sindacato dei dirigenti regionali che vuole vederci chiaro. Gaetano Armao, allora assessore regionale all’Economia, chiede ai Consorzi di Bonifica di trasmettere le delibere di promozione e istituisce un collegio ispettivo per capire meglio cosa è accaduto.
Gli ispettori regionali presentato la loro relazione il 13 luglio 2021. Nel documento viene messo nero su bianco che “il costo delle promozioni dirigenziali è sicuramente non sostenibile”.
Come se non bastasse, gli ispettori regionali fanno notare che “sorgono notevoli perplessità sulla legittimità delle delibere che pongono l’intero costo a carico della Regione, non prevedendo invece la quota a carico dei consorzi”.
Perplessità vengono avanzate anche sul numero dei dirigenti: “L’assetto consortile — scrivono gli ispettori ad Armao — prevede solo nove postazioni dirigenziali a fronte, invece, delle numerose promozioni operate”.
Il ritardo nella trasmissione della relazione all’assessorato all’Agricoltura
C’è poi un altro aspetto che complica la vicenda, e le fa assumere i connotati di un vero e proprio pasticcio.
La relazione degli ispettori regionali avrebbe dovuto essere trasmessa all’assessorato all’Agricoltura. Ma il dirigente del dipartimento, Dario Cartabellotta, la riceverà soltanto 12 mesi dopo, il 13 luglio 2022, in piena campagna elettorale. Intanto a novembre si insedia il governo Schifani.
La nota del dirigente generale
Lo scorso 3 gennaio qualcosa si muove: il dirigente generale scrive ai commissari straordinari dei Consorzi di bonifica della Sicilia orientale e occidentale. La sua nota è perentoria: “I Consorzi sono tenuti alla revoca delle delibere di promozioni illegittime con il recupero delle somme illegittimamente corrisposte”.
Lo spoil system
Cosa accade poi? Il Governo Schifani avvia lo spoil system, e ci sono novità anche per i Consorzi.
Al Consorzio di bonifica della Sicilia orientale il vicepresidente della Regione Siciliana Luca Sammartino (Lega) ha nominato Baldo Giarraputo, in Sicilia orientale Giuseppe Spartà che il 6 febbraio scrive all’assessorato per sospendere il termine fissato da Cartabellotta per la revoca delle promozioni “in ragione della recente sostituzione dell’organo commissariale e della necessità di acquisire, anche alla luce delle controdeduzioni presentate dagli interessati, tutti gli elementi”.
L’esposto di Sunseri
Luigi Sunseri decide così di rivolgersi ai magistrati contabili.
“È un provvedimento di sospensione — dice — che non indica neppure il periodo di tempo in cui viene sospeso, quindi un documento totalmente illegittimo. Nel frattempo, i dirigenti restano tali, senza alcun concorso, senza alcuna procedura e con stipendi nettamente più alti. Tutto questo mentre molti siciliani vedono l’acqua con il contagocce nelle proprie case. Vediamo se la Corte dei conti riterrà normali queste promozioni”.
Nei giorni scorsi, mentre preparava l’esposto, Sunseri aveva dichiarato: “Funzionari che diventano facilmente dirigenti a tempo indeterminato. Lungaggini, relazioni, revoca dei provvedimenti e revoca della revoca. Sembra una barzelletta ma c’è poco da ridere considerando che stiamo parlando dei Consorzi di Bonifica siciliani e che questi veloci scatti di carriera stiano costando centinaia di migliaia di euro ai cittadini siciliani”.
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