Palermo

Contagio da Coronavirus in Sicilia, 1774 attualmente positivi, 76 in intensiva, 116 morti e 104 guariti

Nella giornata in cui, per la prima volta, il Presidente della Regione siciliana Nello Musumeci si dice ottimista grazie all’arrivo di un carico di dispositivi di protezione acquistati in Cina continua, purtroppo, la crescita del contagio da coronavirus nell’isola anche se la crescita resta costante e dunque aumentano le speranze che si stia avvicinando il picco e a seguire possa iniziare la difficile e complessa discesa

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 17 di oggi (domenica 5 aprile), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.

Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 21.904 (+2.008 rispetto a ieri).
Di questi sono risultati positivi 1.994 (+62), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.774 persone (+48).

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Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 104 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 91 (23, 4, 7); Catania, 525 (153, 23, 46); Enna, 270 (170, 1, 13); Messina, 314 (138, 15, 24); Palermo, 258 (73, 29, 12); Ragusa, 41 (7, 4, 3); Siracusa, 77 (44, 25, 7); Trapani, 94 (24, 1, 3).

Sono ricoverati 632 pazienti (+5), di cui 76 in terapia intensiva (+2), mentre 1.142 (+43) sono in isolamento domiciliare, 104 guariti (+9) e 116 deceduti (+5).

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Sempre oggi preoccupazione è stata, però, manifestata dal sindaco di Bagheria, città alle porte di Palermo dove i contagi sono 17 ma fa pensare il fatto che provengano da 5 diversi focolai e alcuni dal focolaio Rsa di Villafrati che è zona rossa.

Intanto da un’altra zona rossa, la quarta istituita per decreto nell’isola, quella di Troina, arriva un bando per reclutare personale sanitario. L’Oasi di Troina ne ha bisogno per avere ulteriore supporto e sostituire personale che si è ammalato.

Preoccupa i siciliani, poi, la decisione del governo della Regione di stoppare l’avvio della stagione balneare. Una scelta prudenziale, quella del rinvio a data da destinarsi dell’apertura prevista per il 1 maggio, che lascia, però, intendere che l’emergenza potrebbe durare ancora molto a lungo.

Infine c’è polemica anche sulla distribuzione degli aiuti alimentari e di prima necessità. I sindaci lamentano procedure troppo complesse per l’uso dei fondi stanziati dalla regione, complessivamente 100 milioni, solo 30 dei quali già decretati

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