L’azienda di trasporto urbano di Palermo, l’Amat, non dovrà pagare al Comune gli 11 milioni di euro richiesti per la Tosap del 2012. La notizia viene riportata da Siciliaunonews.

Lo ha deciso la Commissione Tributaria Provinciale di Palermo accogliendo le tesi dell’avvocato Claudio La Valva, il tributarista che ha difeso nel contenzioso l’Amat.

La Tosap è la tassa per l’occupazione del suolo pubblico, pagata dal soggetto che occupa un’area che appartiene al territorio di un ente locale.

Si tratta di una tassa che in passato era stata abolita e poi reintrodotta, e che non pone alcun obbligo all’ente locale interessato che ha discrezionalità nel decidere se procedere o meno alla riscossione.

Il contenzioso tra l’azienda di via Roccazzo e il Comune di Palermo è iniziato nel 2006 e riguarda il posteggio di piazzale Ungheria e gli stalli a strisce blu. A suon di carte e udienze, ci sono state diverse pronunce sia a favore dell’ Amministrazione comunale che di segno negativo, nei due gradi di giudizio dinanzi agli organo di Giustizia tributaria.

Questo stato di cose è determinato dal fatto che per ogni anno contestato si deve istituire un procedimento singolo che viene affidato a legali diversi, per la legge anticorruzione, poiché l’ Amat non possiede un ufficio proprio.

La tesi di opposizione vincente elaborata dall’avvocato La Valva ha puntato sul ruolo dell’ Amat quale società “in house” rispetto al Comune.

L’affidamento “in house” prevede che la Pubblica amministrazione si procuri beni e servizi dei quali necessita facendo ricorso alle aziende. Però, anche se un’azienda è formalmente autonoma, di fatto non lo è più quando, come nel caso dell’Amat, ha un socio unico che ne controlla l’intera attività, stabilendo spazi, orari, tariffe e via di seguito.

PAlazzo delle Aquile potrebbe ricorrere in appello presso la Commissione tributaria regionale.