Non si arresta la crescita del contagio da Coronavirus in Sicilia in base ai dati ufficiali che vengono diffusi con un bollettino giornaliero dalla Regione.
Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 12 di oggi (lunedì 16 marzo), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.
Dall’inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) sono 2.653, sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità, invece, 213 campioni (25 più di ieri).
Questa la divisione nelle varie province: Agrigento, 22; Caltanissetta, 4; Catania, 96; Enna, 5; Messina, 11; Palermo, 37; Ragusa, 4; Siracusa, 21; Trapani, 13.
Risultano ricoverati 95 pazienti (18 a Palermo, 42 a Catania, 10 a Messina, 2 ad Agrigento, 3 a Caltanissetta, 4 a Enna, 2 a Ragusa, 8 a Siracusa e 6 a Trapani) di cui 20 in terapia intensiva, mentre 108 sono in isolamento domiciliare, otto sono guariti (tre a Palermo, due ad Agrigento, uno a Enna, Messina e Ragusa) e due deceduti.
Insieme al bollettino arrivano le tradizionali raccomandazioni “Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87.
Intanto è arrivato il decreto del Ministro dei Trasporti annunciato ieri dal governatore Musumeci ed emanato questa mattina dal Ministro De Micheli. Stop al trasporto di persone da e per la Sicilia anche se resta la libera circolazione delle merci. Gli spostamenti sullo Stretto di Messina saranno consentiti solo per comprovate necessità medico sanitarie e di lavoro. Si spera, così, di arginare il grande esodo di rientro che preoccupa moltissima la Sicilia dopo che ben 30mila persone si sono registrate sul portale dedicato. Si teme che ci siano persone non registratesi o che non rispettano la quarantena magari sfuggite ai controlli sugli arrivi iniziati solo ieri. Una possibilità concreta che porta con se il rischio che inconsapevolmente alcuni di questi possano contribuire all’incremento dei casi di contagio
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