- Due le diverse organizzazioni scoperte
- Sodalizio fatto da palermitani, trapanesi e tunisini
- Trovati 170 mila euro in contanti
Un sodalizio fatto di palermitani, campobellesi, mazaresi, castelvetranesi e tunisini. Tutti insieme con l’obiettivo di fare soldi a palate con il contrabbando di tabacchi. In tutto sono 13 le persone arrestate accusate di aver fatto parte di due organizzazioni che gestivano il traffico internazionale di sigarette tra la Tunisia e la Sicilia. Le misure cautelari sono arrivate su ordine della Procura Europea (Eppo– European Public Prosecutor’s Office) di Palermo che ha dato input ai militari del locale comando provinciale della guardia di finanza nel dare esecuzione a un provvedimento di fermo di indiziato di delitto. L’ipotesi è che ad essere state messe in piedi sono delle vere e proprie organizzazioni di una strutturata rete criminale transnazionale, operante tra la Tunisia e la Sicilia, finalizzata al contrabbando di sigarette provenienti dal Nord-Africa.
I nomi
Gli arrestati nell’organizzazione palermitana Antonino Lo Nardo, 46 anni, Giulio Di Maio, 35 anni, Fabio Bruno, 29 anni. Indagati Giosafat Bruno, 31 anni, Calogero Stassi, 28 anni e Alfredo Caruso, 37 anni. Gli arrestati nell’organizzazione transnazionale sono invece: Walid Mirghli, nato in Tunisia, 34 anni, residente a Mazara del Vallo (Tp), Samir Kacem, 57 anni, nato in Tunisia, residente a Mazara del Vallo (Tp), Said Hamza, 32 anni, nato in Tunisia, residente a Mazara del Vallo (Tp); Mehdi Ammari, 43 anni, nato in Tunisia, residente a Campobello di Mazara (Tp); Bartolomeo Bertuglia, 53 anni, Campobello di Mazara (Tp); Francesco Bertuglia, 56 anni, Campobello di Mazara (Tp); Vito Agnello, 53 anni, Castelvetrano, Giuseppe Licata, 55 anni, Campobello di Mazara (Tp); Ahmed Zaabi, 43 anni, nato in Tunisia; Hassen Mohamed Hamza, 44 anni, nato in Tunisia. Indagato: Mohamed Baili, 56 anni, nato in Tunisia residente a Mazara del Vallo (Tp).
I numeri dell’attività
Imponenti i numeri di questa operazione che ha portato al sequestro di ben 23 tonnellate di tabacchi. Ad essere stati sequestrati, tra le altre cose, ben 170 mila euro in contanti. Segno che gli affari andavano più che bene al clan.
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