Sessanta controlli effettuati, sei immobili sequestrati, 19 persone denunciate all’autorità giudiziaria e 22 segnalate per violazioni amministrative sono il risultato delle attività di controllo svolte lo scorso mese di maggio dalla polizia municipale di Palermo per violazioni alla normativa urbanistica in diverse zone della città. Tra queste Cruillas, Monte Pellegrino, Villaggio Santa Rosalia, Fondo Anfossi e Borgo Vecchio.
Gli agenti del nucleo di polizia edilizia, infatti, al fine di garantire la tutela del patrimonio architettonico e urbanistico cittadino, svolgono interventi mirati alla repressione dell’abusivismo edilizio attraverso capillari controlli su tutto il territorio comunale, su iniziativa e su delega d’indagine della procura della repubblica, per la salvaguardia dell’ambiente e con la collaborazione degli enti preposti.
Diverse le irregolarità riscontrate
Diverse le irregolarità riscontrate nelle ultime settimane per lavori intrapresi abusivamente, senza il preventivo possesso delle autorizzazioni e il mancato rispetto dei vincoli imposti.
In particolare, in via Cruillas, a seguito di un esposto, è stato effettuato il sequestro di un immobile di circa 45 mq in corso di costruzione. Nello stesso terreno era già stato emesso un sequestro preventivo del muro perimetrale, appartenente a un altro proprietario.
In via Castellana Bandiera il sequestro è scaturito per la realizzazione, senza autorizzazioni, di una piscina, previo sbancamento del costone roccioso di circa 50 mq. In via Bartolomeo Tomasino, a seguito di esposto, è stata rilevata l’occupazione di un’area di circa 100 mq., appartenente allo I.A.C.P., con muretto perimetrale in fase di nuova realizzazione.
Fermati lavori in via Zurigo
Poi, in via Zurigo sono stati fermati i lavori di manutenzione straordinaria, con ampliamento di circa 45 mq., di un immobile per i quali la ditta è risultata sprovvista del permesso di costruire.
Sequestrato edificio di cinque piani in via Dalia
In via Dalia, infine, è stato sequestrato un edificio di cinque piani che era privo del nulla osta del Genio Civile e con un progetto difforme da quello allegato alla Scia. In questo caso, sia il direttore dei lavori, sia la società proprietaria dell’immobile sono stati deferiti all’autorità giudiziaria per il reato di falso, oltre che per abuso edilizio.
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