È di 27 persone denunciate ed un arresto il bilancio di una vasta operazione di polizia, carabinieri e guardia di finanza nel rione della Mazzarrona, a Siracusa, per stroncare i furti di energia elettrica.
Manomissioni ed allacci abusivi
Sono state tante quanto il numero di deferiti in Procura le irregolarità riscontrate nei contatori: alcuni erano stati manomessi, altri inquilini, invece, avevano legato il proprio appartamento all’illuminazione pubblica.
Il rione difficile
Il blitz è scattato prevalentemente in via Algeri, dove ci sono numerose palazzine di edilizia popolare, fortemente degradate, al centro, peraltro, di traffici di sostanze stupefacenti. In altre indagini di polizia e carabinieri, è capitato di scardinare dei veri e propri fortini del droga, in mano a bande organizzate in grado di gestire alla luce del giorno il commercio dei narcotici.
Arrestato per resistenza
E’ stato arrestato un 25enne, anche lui avrebbe manomesso il contatore ma si sarebbe innervosito quando ha visto le forze dell’ordine recarsi nella sua abitazione: deve rispondere di resistenza, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
Chi ha partecipato all’operazione
Le operazioni, svolte sotto la direzione del dirigente delle Volanti, Giulia Guarino, hanno visto l’impiego di personale della Questura di Siracusa, del Reparto Mobile e del Reparto Prevenzione Crimine di Catania, oltre che di equipaggi
dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Nel complesso, nel corso dell’operazione di polizia, sono state inoltre identificate 58 persone e controllati 49 mezzi.
Operazione nel Palermitano
Nei giorni scorsi, i carabinieri del comando provinciale di Palermo hanno denunciato 13 donne e 10 uomini di età compresa tra i 20 e i 70 anni, tutte domiciliate a Carini in case popolari per furto di energia elettrica. Le loro abitazioni sarebbero state connesse abusivamente alla rete elettrica, annullando quindi totalmente la spesa dell’utenza.
Tutti gli indagati, oltre ad essere chiamati a pagare il consumo stimato, risponderanno di furto aggravato, con pena prevista, in caso di condanna, dai 2 ai 6 anni di reclusione. I controlli sono stati eseguiti dai carabinieri della compagnia di Carini con i tecnici dell’Enel.
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