Palermo

Contratto dipendenti regionali, nuovo stop all’Aran per il rinnovo

“Nella trattativa all’Aran Sicilia non intravediamo ancora la possibilità di un dignitoso rinnovo del Contratto collettivo regionale di lavoro, sia in termini economici che giuridici che per l’improcrastinabile riclassificazione e riqualificazione del personale”. Lo dicono le segreterie regionali dei sindacati Cobas-Codir, Sadirs e Siad-Csa-Cisal che rappresentano il 60% delle forze sindacali al tavolo.

Dario Matranga e Marcello Minio del Cobas-Codir, Fulvio Pantano del Sadirs, Angelo Lo Curto e Giuseppe Badagliacca del Siad-Csa-Cisal precisano: “Per questo motivo abbiamo chiesto, oggi all’Aran Sicilia, di attendere l’esito della convocazione che abbiamo chiesto ieri alla Commissione Bilancio dell’Ars per un intervento legislativo – nell’ambito del ddl ‘Modifiche alle leggi regionali n. 13 e n. 14 del 25 maggio 2022 e variazioni al Bilancio di previsione della Regione Siciliana per il triennio 2022/2024’ – che dovrebbe essere approvato entro fine mese”.

I sindacati “Richiesta sindacati autonomi non prevede nuove risorse”

“La richiesta dei sindacati autonomi – sottolineano Cobas/Codir, Sadirs e Siad-Csa-Cisal – non prevede nuove risorse rispetto a quelle già stanziate: si chiede, ragionevolmente e razionalmente, però, di consentire che, nella Legge di assestamento di bilancio di prossima approvazione, sia prevista una specifica norma che consenta all’Aran Sicilia e alle Organizzazioni Sindacali di utilizzare interamente le risorse già stanziate dal Governo regionale e presenti nel capitolo di bilancio”.

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“Tali risorse – precisano le segreterie regionali dei sindacati autonomi – oltre che per rinnovare il Ccrl 2019-2021 del personale del Comparto non dirigenziale, devono essere rese fruibili anche per la realizzazione del nuovo ordinamento professionale e della riclassificazione di tutto il personale regionale. Anche per questo abbiamo chiesto alla Commissione Bilancio dell’Ars di convocare nella stessa seduta il governo regionale e l’Aran”.

“Ci spiace dovere assistere, invece, a prese di posizione dei sindacati confederali contro chi vuole solo salvaguardare il reale potere d’acquisto dei lavoratori regionali rivendicando un risultato simile a quello che a livello nazionale i dipendenti ministeriali (cui lo stesso governo regionale ha deciso di equiparare i dipendenti regionali) hanno iniziato a conseguire con gli aumenti ope legis del dicembre scorso con le nuove indennità di amministrazione e che verranno, adesso, implementate dagli aumenti contrattuali; per non tacere del fatto che a livello ministeriale anche la riclassificazione e riqualificazione del personale sta per essere varata”.

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“Proposta governo regionale è frammentaria e incompleta”

“La proposta del governo regionale, peraltro frammentaria e incompleta, invece – concludono le segreterie regionali dei sindacati autonomi – non solo non contiene alcun miglioramento del modello organizzativo e dell’asset del personale, non consentendo in modo virtuoso l’utilizzo pieno delle somme già stanziate in bilancio, ma in realtà non prevede neanche una benché minima proposta di nuovo ordinamento professionale e riclassificazione”.

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