Una circolare mette a rischio le pensioni dei dipendenti della Regione Siciliana, avviando un nuovo metodo di calcolo dei contributi che potrebbe comportare la perdita di alcune centinaia di euro negli assegni pensionistici degli ex dipendenti dell’ente. L’allarme giunge da Forza Italia.

I nuovi standard di calcolo contributivo delle pensioni

“In assenza di un Governo operativo al 100% e a pochi giorni dalle elezioni, una Circolare del Direttore del Fondo Pensioni della Regione rischia di stravolgere del tutto il sistema pensionistico dei dipendenti regionali, imponendo nuovi standard di calcolo contributivo che comporteranno dal primo gennaio una perdita di centinaia di euro per i nuovi pensionati.” . Sono le parole del neoeletto deputato regionale di Forza Italia Gaspare Vitrano.

La modifica del sistema di calcolo delle pensioni

Secondo la Circolare del direttore del Fondo, Filippo Nasca, emanata il 22 settembre scorso, dal primo gennaio 2023 deve essere eliminata qualsiasi presunta discrepanza fra il trattamento pensionistico dei lavoratori regionali e quelli dello Stato. “In assenza di una chiara disposizione legislativa – aggiunge Vitrano – una improvvida direttiva vorrebbe modificare il sistema di calcolo dell’assegno pensionistico spettante al personale regionale prossimo alla quiescenza, passando dal sistema misto a quello interamente contributivo”.

Appello a Schifani del deputato forzista

“Ho chiesto al Presidente Schifani, anche alla luce delle profonde perplessità che il Dipartimento Regionale della Funzione pubblica ha già espresso – prosegue il deputato di FI – d’intervenire perché l’argomento sia affrontato subito dal nuovo Governo, per l’impatto gravissimo che può avere sui futuri pensionati. L’argomento deve essere oggetto di una approfondita valutazione da parte del nuovo Governo, coinvolgendo tanto le organizzazioni sindacali quanto la nuova Assemblea Regionale”.

“Sospendere la direttiva”

Vitrano adesso chiede che la Direttiva già emanata venga sospesa, “lasciando alla politica le valutazioni di programmazione e sulle scelte da adottare in linea con normativa vigente e con le necessità dell’Amministrazione regionale”.

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