Lavoratori dei centri di riabilitazione siciliani sul piede di guerra.

I sindacati non ci rappresentano

Con una lettera aperta i lavoratori attaccano Cgil, Cisl e Uil in occasione delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale. Con una nota, infatti, i lavoratori delle strutture di Catania, Palermo, Giarre, Belmonte Mezzagno, Caltanissetta, Marsala, Mazara del Vallo, Salemi, Alcamo, Paceco, Randazzo, Acireale, Gela, diffidano i sindacati dai quali non si sentono rappresentati.

Nel documento vengono spiegati i motivi di questa levata di scudi. In primis perché queste sigle “non rappresentano i lavoratori delle strutture riabilitative (firmatarie del documento ndr) avendo solamente qualche iscritto”. Insomma Cgil, Cisl e Uil non raccolgo iscritti e non rispettano, in queste strutture, il principio di rappresentanza sindacale.

I lavoratori firmatari del documento attaccano anche la proposta di rinnovo da parte di Aias “Pregiudica i diritti dei lavoratori” sostengono giudicando il contratto inadeguato ed iniquo. I lavoratori fanno notare che il Ccnl (il contratto nazionale di categoria) è scaduto ormai da 12 anni. E chiedono a gran voce “un adeguamento delle condizioni economiche e normative alla pari della sanità pubblica”.

La nota integrale dei lavoratori dei centri di riabilitazione siciliani

“I lavoratori dei centri di riabilitazione siciliani di Catania, Palermo, Giarre, Belmonte Mezzagno, Caltanissetta, Marsala, Mazara del Vallo, Salemi, Alcamo, Paceco, Randazzo, Acireale, Gela che sono regolamentate dal Ccnl Aias diffidano i seguenti Oo.Ss.: Cgil, Cisl e Uil da possibili accordi e/o sottoscrizioni di Ccnl con il direttivo Aias in quanto le Ss. Vv. non rappresentano i lavoratori di queste strutture riabilitative, avendo solamente qualche iscritto, poiché la proposta presentata da Aias pregiudica i diritti dei lavoratori proponendo la firma di un contratto inadeguato e iniquo a procedere per un articolato migliorativo rispetto a quello vigente che già calpesta la dignità dei lavoratori, inoltre cancella diversi articolati di diritti quesiti facendo già parte del patrimonio del lavoratore”.

un rinnovo atteso da 12 anni

Si legge inoltre: “Un rinnovo contrattuale deve basarsi su migliorie sia normative che economiche considerando che da più di 12 anni il Ccnl è scaduto, si fa presente in particolare, per ciò che riguarda più specificatamente il tema dell’efficacia della contrattazione collettiva, con il Protocollo d’intesa sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria il 31 maggio 2013 in oggetto le parti hanno pattuito che i contratti collettivi nazionali di lavoro vanno stipulati da organizzazioni sindacali che abbiano complessivamente un livello di rappresentatività superiore al 50% che non possedete), possono essere efficaci e pienamente esigibili anche nei confronti delle organizzazioni sindacali che non li abbiano sottoscritti ma che aderiscano a una delle tre confederazioni firmatarie del Protocollo, purché siano previamente sottoposti a consultazione certificata dei lavoratori – le cui modalità saranno stabilite dalle categorie per ogni singolo contratto – con approvazione a maggioranza semplice (Punto 3 del Protocollo, in tema di Titolarità ed efficacia della contrattazione)”.

Ed ancora “Tali strutture riabilitative percepiscono delle rette per la riabilitazione applicando un contratto socio-assistenziale”.

Le richieste

La lettera si chiude con le richieste, si lege: “Ciò che oggi tutti i lavoratori a gran voce chiedono è un adeguamento delle condizioni economiche e normative alla pari della sanità pubblica, non più accettabile continuare a subire tali discrepanze, stipendi inferiori, il non riconoscimento degli arretrati, malattia non pagata, decurtazioni delle ferie e aumento delle ore di lavoro”.