Fuori la mafia dallo Stato“: un coro ricorrente durante il controcorteo organizzato dalle associazioni civiche e dai comitati studenteschi di diversi istituti, che ha sfilato per le strade del centro di Palermo. Una lunga scia umana, composta da centinaia di persone, che si è radunata presso la facoltà di Giurisprudenza intorno alle 15.30, per poi procedere su via Maqueda, via Ruggero Settimo e via Libertà. Corteo che si è fermato al Giardino Inglese, nonostante la volontà degli organizzatori fosse quella di raggiungere l’albero Falcone. Fatto sul quale è intervenuta la Questura, restringendo l’accesso all’area di via Notarbartolo soltanto al corteo coordinato dalla fondazione Falcone.

Contestazione contro Lagalla e Cuffaro

E non sono mancate le polemiche a distanza proprio contro la fondazione Falcone, accusata dai manifestanti di far partecipare alle celebrazioni solo “gente su invito”. Fatto rimarcato da Gabriele Rizzo, componente del gruppo “Officina del Popolo”. “E’ un corteo nato dalle situazioni vissute durante le celebrazioni precedenti del 23 maggio. La realtà che rappresento è stata cacciata dagli organizzatori. Siamo qui per avere verità e giustizia, per dire che l’antimafia istituzionale non ci rappresenta e che, come antimafia sociale, lavoriamo contro la ricattabilità che tutti i giorni viviamo su questo territorio“.

Tanti i politici contestati durante la manifestazione: da Totò Cuffaro a Roberto Lagalla, passando per Marcello Dell’Utri e Silvio Berlusconi. Personaggi immortalati satiricamente in un dipinto esposto dai manifestanti in piazza Verdi. Nello stesso, il volto della Madonna è stato sostituito con quello della premier Giorgia Meloni. Quadro portato in giro sul tettuccio di una macchina e che ha seguito il corteo per tutta la manifestazione. “E’ un 23 maggio in piazza diverso – ha dichiarato Claudio Pecoraino, studente dell’istituto “Regina Margherita -. Scendiamo in piazza per un’antimafia popolare, che non si vuole adattare alle passerelle. Vogliamo la verità sui mandanti delle stragi e sulla trattativa Stato – Mafia. Noi studenti non siamo il futuro, siamo il presente e vogliamo conquistarlo a partire dalla verità sul passato”.

Aggiornamento delle 18.00 – Momenti di tensione in via Notarbartolo

Nonostante il divieto imposto dalla Questura, parte del corteo ha cercato di raggiungere l’albero Falcone. Il gruppo è stato bloccato dal cordone realizzato dalle forze dell’ordine all’altezza della Corte dei Conti. Non sono mancati i momenti di tensione, con alcuni manifestanti che sono venuti a contatto con gli agenti presenti sul posto. Qualcuno è riuscito comunque a passare, raggiungendo l’incrocio con via Piersanti Mattarella.

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