Ci domandiamo se quello che si terrà il 25 gennaio a Palermo sarà un seminario di formazione rivolto ai docenti o una vetrina allestita per il Pd. All’appuntamento, organizzato dalla FLC–CGIL, interverranno, infatti, in qualità di relatori quattro esponenti del Pd, tra i quali anche il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone. La scuola non è una proprietà della maggioranza pro tempore, ma il luogo del pluralismo culturale, sociale, politico. Per questa ragione abbiamo presentato un’interrogazione, rivolta al Miur: a nostro parere si profila una evidente discriminazione ed un grave esercizio di parziale formazione culturale e professionale ai danni dei docenti che parteciperanno al seminario e di riflesso dell’utenza scolastica”.

Lo affermano i parlamentari del MoVimento 5 stelle in commissione Cultura di Camera e Senato e dell’Assemblea regionale siciliana in riferimento al convegno che si terrà presso il teatro del liceo classico Umberto I di Palermo e che vedrà intervenire, oltre a Faraone, Bruno Marziano, assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale, Mariella Maggio, componente Commissione V Cultura, Formazione e Lavoro dell’Ars e Barbara Evola, assessore del Comune di Palermo con deleghe Scuola e realtà dell’Infanzia.

“Nell’interrogazione – dicono le deputate a Montecitorio, componenti della commissione Cultura, Maria Marzana (prima firmataria dell’interrogazione) e Chiara Di Benedetto – chiediamo al ministro Giannini se intenda adottare le opportune iniziative per impedire un simile comportamento discriminatorio, ed evidentemente di parte, e cosa intenda fare per fare in modo che casi simili non si ripetano all’interno dei luoghi scolastici”.

“Inoltre – proseguono le parlamentari – invitiamo il ministro a sollecitare il sottosegretario Faraone a non partecipare al seminario in questione, onde evitare di rendere il sistema scolastico pubblico una passerella politica da parte di chi, tra l’altro, non ha nemmeno le competenze per intervenire in un seminario di formazione sul sostegno.
Infine facciamo rilevare le responsabilità della Cgil che, con questa decisione, non solo stende il tappeto rosso al Pd, ma contraddice le politiche di contrasto condotte dal sindacato solo pochi mesi fa nei confronti della chiamata diretta, deleghe in bianco, preside sceriffo, medicalizzazione degli insegnanti di sostegno, albi territoriali, penalizzazione degli ATA, discriminazioni degli insegnanti. Di fronte a questa iniziativa unilaterale e antipluralista non resteremo a guardare, partecipando al seminario al fianco dei docenti”.

Sull’argomento interviene anche la deputata all’Ars del M5S, Valentina Zafarana.
“È chiaro – afferma -come Renzi e i ‘suoi’ abbiano l’intenzione di permeare strumentalmente ciò che rimane della nostra scuola pubblica che finora si é mantenuta plurale e libera da condizionamenti partitici. Dimenticano, forse, che la scuola è baluardo della libertà di pensiero, e chi se ne occupa dovrebbe solo pensare a migliorare la qualità dei servizi e dell’offerta formativa, in aule sicure, non a fare inutili passerelle”.

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