L’ipotesi che Francesco Cascio, deputato Ncd ed ex presidente dell’Ars, possa candidarsi alla carcia di sindaco di Palermo, con il sostegno del Pd, non piace al coordinamento Palermo 2017.

L’area politica del Pd di Palermo, alternativa a quella del segretario Carmelo Miceli, esprime profonda insoddisfazione per come si sta avviando il percorso che ci porterà alle prossime elezioni amministrative di Palermo.

“La spaccatura del Pd voluta dal segretario provinciale – si legge in una nota del coordinamento – ha creato una fibrillazione costante del partito palermitano e lo ha reso marginale nel dibattito politico cittadino. Nessun posizionamento, nessuna idea, nessuna proposta alternativa ma solo qualche comunicato stampa nei quali non ci riconosciamo, anzitutto, per lo stile adottato”.

“Riteniamo che prima di fare ‘nomi’ o di costruire interlocuzioni in sedi diverse da quelle degli organismi del Pd, vadano sciolti alcuni nodi rispetto ai quali registriamo posizioni diametralmente opposte, sia all’interno del pd palermitano nel suo complesso che all’interno delle sensibilità che sostengono l’attuale gruppo dirigente”.

“Riteniamo esauriti tutti i tentativi di ricomposizione del centrosinistra? Sono stati compiuti tutti i passaggi con gli alleati rispetto al percorso da intraprendere a Palermo? Consideriamo le primarie come strumento irrinunciabile per la selezione del candidato sindaco?”.

Secondo Palermo 2017 “le risposte ricevute fin’ora a queste semplici domande sono state confuse e contraddittorie e caratterizzano un modo di fare politica che non ci appartiene e che non tiene conto del mutamento politico e sociale della città di Palermo. Noi riteniamo che vada immediatamente convocata la coalizione e costruito il recinto entro il quale muoversi in vista della prossima scadenza elettorale”.

“Va immediatamente avviato il percorso programmatico che non deve essere l’enunciazione di qualche punto o la scrittura del classico ‘libro dei sogni’ che appassionerebbe, gli addetti ai lavori ma annoierebbe i cittadini palermitani. Va avviato un confronto serio, profondo ed articolato con chi questa città la vive: categorie, imprese, parti sociali, professioni, commercianti, solo per citarne alcuni, con i quali va pensato un modello di città del futuro. I problemi che attanagliano Palermo, vanno aggrediti e va costruita una risposta che sia la più autorevole possibile per un partito che governa a Roma, in Sicilia e che ha l’ambizione di governare la città”.

“Questo è quello che abbiamo messo in campo noi e che continueremo a fare nelle prossime settimane, per buona pace del segretario provinciale che, non sapendo confrontarsi sul piano della politica, ci giudica lamentosi. Ribadiamo che il nostro unico lamento è relativo alla sua gestione del partito che, ormai, si commenta da sola”.

“Per l’individuazione di chi dovrà guidare questo percorso riteniamo imprescindibile lo strumento delle primarie alle quali, auspichiamo, il pd possa arrivare unito anche e soprattutto nella scelta del candidato che dovrà rappresentarlo. Il modello delle ‘stanzette’ in cui pochi decidono per tutti non ci piace e lo contrasteremo fino in fondo”.

“Condividiamo infine la richiesta di convocazione urgente della direzione provinciale, avanzata da una parte della maggioranza, ritenendo che la stessa vada resa protagonista del percorso che ci porterà alle elezioni della prossima primavera. Fino ad allora le valutazioni politiche espresse da Miceli e le sue idee confuse le considereremo ancora una volta, esclusivamente, l’ orientamento di un’area e non certamente del Pd”.

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