Il Covid-19 viaggia tra Palermo e Termini Imerese. E’ successo, infatti, che una persona residente a Termini Imerese, che si era recata a Palermo per visitare il padre ammalato, ha scoperto di essere positivo al Covid-19, probabilmente contratto in occasione della visita al padre, successivamente ricoverato essendo stato accertato che era stato colpito dal virus.

Così a Termini Imerese si è creato il panico. Numerosi i cittadini hanno preteso di capire la verità. Così il termitano, in un’intervista telefonica ha deciso di rompere il silenzio e raccontare come sono andate le cose. ( l’audio intervista è su himeralive.it)

Dopo essersi accertato che la situazione fosse nella norma è rientrato in casa (giorno 12 marzo) dalla moglie incinta, uscendo “…solo ed esclusivamente per acquisti di beni di prima necessità...” e limitando tutti gli spostamenti. Sono stati ricostruiti tutti questi spostamenti per necessità ed individuato ogni possibile contatto.

Domenica 15 marzo riceve una seconda telefonata; a quel punto la situazione si evolve velocemente, il padre ha la febbre ancora più alta, di nuovo la corsa verso la casa paterna, l’inutile telefonata al servizio ambulanza che “… si è rifiutata proprio di intervenire...” la richiesta di aiuto al 112. Una seconda  chiamata al numero unico di emergenza e così, finalmente, il genitore viene trasportato al P.O. Vincenzo Cervello e dopo esser sottoposto agli esami del caso viene trattenuto.

Il quarantenne rientra a Termini Imerese e l’indomani mattina  (16 marzo) riceve la notizia che il papà (residente a Palermo) è risultato positivo al Coronavirus e, di conseguenza, viene ricoverato in rianimazione. Su come il papà abbia potuto contrarre il virus non vi sono notizie certe, nemmeno l’interessato ha fornito precise indicazioni in merito. L’uomo è sotto controllo in terapia intensiva e le sue condizioni sono stabili.

Dopo aver chiamato il numero di emergenza per comunicare lo spostamento decide di ritornare in ospedale, vuoi per avere notizie del genitore, vuoi per essere sottoposto a tampone faringeo. Dopo aver insistito lo stesso gli viene praticato e, purtroppo, l’esito positivo induce i sanitari a trattenerlo per l’intera giornata del 16 marzo in ospedale,  e verso sera “…rifiuto il ricovero e mi faccio trasferire a casa tramite ambulanza di contenimento…”

Da allora è in isolamento e vive da separato in casa. Adesso i cittadini si chiedono delle condizioni della moglie che lui dice “non essere positiva al Covid 19“. Delle persone che sono state a contatto con il termitano Tre sono in isolamento“, ha aggiunto l’uomo.

Di tutta la vicenda colpisce la pacatezza e la calma con cui sta vivendo la situazione, il fatalismo del popolo siciliano, quel fatalismo realista che ci consente di affrontare le situazioni negative che la vita ci pone davanti.

Non dobbiamo però  tacere l’amarezza che traspare dalle parole nel finale della conversazione “…dispiace più che altro per tanti concittadini che vanno a riferire… sui social … non essendo debitamente informati… ognuno legge quel che gli capita di leggere…”

Sul caso sono in corso ulteriori accertamenti, le autorità competenti stanno verificando tutti i passaggi e si sta provvedendo alla sanificazione dei locali. L’invito è sempre lo stesso: restare a casa e non lasciarsi prendere dal panico.

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