“Per un verso sono molto tranquillo ma per un altro sono molto arrabbiato”. Sono le parole di Cosimo Elio De Roberto, ex direttore del cimitero dei Rotolo di Palermo, in seguito all’inchiesta su un presunto giro di corruzione che ha investito il camposanto palermitano. 

Anche il nome di tre impiegati e quattro operai Reset addetti alle sepolture è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Palermo. Assieme a loro sotto inchiesta ci sono due medici dell’ospedale Enrico Albanese. In tutto sono 10 gli indagati per corruzione. In cambio di soldi sarebbero state svuotate alcune tombe, senza alcun permesso, senza il rispetto delle regole. Ma, ribadisce l’ex direttore del cimitero in un’intervista al Giornale di Sicilia,  “finisco coinvolto in una storia in cui non c’entro niente. Ma questo è un brutto ambiente, io me ne vado”.  De Roberto ha rassegnato ieri le proprie dimissioni. Oggi l’assessore comunale al Patrimonio, Roberto D’Agostino, e il sindaco Orlando potrebbero già conferire l’incarico a un altro dirigente.

Ieri mattina e per tutto il pomeriggio sono andate avanti le perquisizioni anche in casa degli indagati. L’attività del cimitero oggi è stata sospesa. I militari hanno fotografato tutte le salme che si trovano in deposito. Sono state verificare anche le posizioni di due medici che operano all’interno del camposanto. Gli indagati, secondo la Procura, avrebbero fatto tumulare salme di persone disposte a pagare tangenti. L’inchiesta, partita da alcuni esposti, è in una fase iniziale e non è escluso ce nei prossimi giorni possano uscire fuori altri dettagli.

De Roberto dirigeva il Servizio cimiteri, autorità di gestione dei camposanti comunali Rotoli, Cappuccini e Santa Maria di Gesù. Tutti gli indagati sono rimasti ieri regolarmente ai propri posti ma già oggi il sindaco potrebbe decidere per alcuni provvedimenti disciplinai.

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