L’ennesima corsa clandestina di cavalli svolta nella provincia Palermitana finisce sui social. Partono esposti ed indagini dei carabinieri che stanno cercando di individuare i responsabili, attraverso il video che al momento è sotto analisi, fotogramma su fotogramma. Ad aver fatto partire l’esposto l’animalista siciliano Enrico Rizzi che senza mezzi termini, attraverso le sue pagine social, parla di “corsa clandestina di cavalli a Palermo. Tutti con le magliette di un baby boss della camorra”.

L’analisi del video

Rizzi analizza nel corso del suo intervento su facebook il video in cui si vedono tantissimi motorini con in sella giovanissimi che gridano cose incomprensibili, incitando probabilmente questo o quel cavallo in gara. Qualcuno di loro indossa una t shirt che ha un chiaro riferimento a un ragazzo camorrista ucciso 7 anni anni fa, Emanuele Sibillo.

Esposto a forze dell’ordine e prefettura

Rizzi ha annunciato di aver inviato un esposto a prefettura, polizia, carabinieri e ministero dell’Interno: “Questo fenomeno criminale è molto diffuso – ha detto -, gli interventi delle forze dell’ordine ci sono stati ma evidentemente non sono sufficienti per fermare queste persone. Ricordiamo tutti che dietro le corse clandestine dei cavalli c’è sempre uno sfruttamento a danno degli animali, molto spesso dopati per correre il più velocemente possibile. E poi c’è un business milionario dietro questo fenomeno che è riconducibile alla zoo mafia”.

Tanti precedenti

Sono davvero numerosi i precedenti di corse clandestine dei cavalli. Tanti episodi accaduti e segnalati nella provincia Catanese oltre che quella palermitana. Nel maggio scorso, rimanendo su Palermo, protagonista suo malgrado fu la zona industriale e era la prima volta. Alcuni fantini hanno sfrecciato fra le strade del quartiere di Brancaccio seguiti da diverse persone a bordo di moto. Il caso non è unico nel suo genere visto che, non più tardi di inizio aprile, è stata organizzata un’altra gara in via Pecoraino.

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