“La proposta di Renato Schifani per risolvere il problema dei rifiuti che ci sono per strada è quella di realizzare due termovalorizzatori che trasformano i rifiuti in energia! Ci sarebbe da ridere se non fosse una proposta di un senatore della Repubblica ed attuale candidato alla presidenza della Regione Siciliana. Lo abbiamo spiegato a Musumeci e cerchiamo di spiegarlo anche a Schifani”. Lo dice Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord, rispondendo alle proposte di Renato Schifani per risolvere l’emergenza rifiuti nell’isola.

De Luca prosegue: “Nei termovalorizzatori non si brucia il sacchetto dell’immondizia perché ha un basso potere calorifico e serve più energia per farla bruciare di quanto ne produrrebbe; anzi non ne produrrebbe affatto! Negli impianti di valorizzazione energetica dei rifiuti ci va la frazione secca. I termovalorizzatori non sono dunque la soluzione e non servono certo ad eliminare i rifiuti in strada! Inoltre, realizzare un impianto prevede un progetto, un bando, delle autorizzazioni e poi l’appalto ed i lavori. Ad oggi non si sa nemmeno dove farli!”.

“Demagogia allo stato puro”

Il leader di Sud chiama Nord attacca l’ex presidente del Senato e prosegue “Si tratta di demagogia allo stato puro di uno Schifani che propone la parola termovalorizzatore perché non ha idea di come superare l’emergenza a breve termine!”.

Ed inoltre: “A conferma che Schifani ignora quanto fatto dal suo predecessore vorrei ricordare che è Musumeci a firmare, neppure due anni, fa il piano regionale dei rifiuti. E nel piano viene disposto che le frazioni di raccolta indifferenziata vadano nelle discariche disponibili. Non è possibile produrre alcun bando finché questo piano non viene modificato. Qualsiasi azione contraria sarebbe soggetta ad impugnativa ed eventuale condanna davanti al tribunale amministrativo”.

Il si di Schifani ai termovalorizzatori

Quello dei termovalorizzatori è uno dei punti cardini della campagna elettorale di Renato Schifani, assieme al ponte sullo Stretto. Queste le sue parole alla convention di Noi Moderati di fine agosto che segnò la prima uscita pubblica a Palermo dell’ex presidente del Senato.

“Occorre lavorare su temi strutturali come l’alta velocità, le liste di attesa, la disoccupazione, il caro bollette, la semplificazione burocratico. Se non accorciano i tempi sul rilascio di autorizzazioni e concessioni, nessun investitore guardare alla Sicilia con interesse”.

Un folto gruppo di priorità fra le quali spicca il recupero del progetto del ponte sullo Stretto di Messina. “Rimane una priorità. Ricordo che quando ero capogruppo del mio partito eravamo andati molto avanti. Poi il Governo Prodi decise di azzerare tutto, mettendo addirittura in liquidazione la società. E’ evidente che non si è riusciti ad inserire l’opera all’interno del PNRR. Ma troverò nell’amico Occhiuto un valido alleato, qualora diventassi presidente della Regione. Il sogno del Mezzogiorno è strutturale allo sviluppo economico di tutto il Sud. Un’Italia a due velocità equivale ad un paese che non cresce. Mi spenderò personalmente affinché le nostre istanze di crescita e sviluppo possano essere accolte”.

Sul fronte rifiuti, Renato Schifani apre chiaramente alla costruzione di termovalorizzatori in Sicilia, valutando il ricorso alla cosiddetta ‘norma Gualtieri’ per accelerare le procedure. “Sono favorevole ai termovalorizzatori, in quanto trasformano i rifiuti in energia. Ormai l’avanzamento della tecnologia garantisce tutte le città dal pericolo inquinamento. Valuterò l’ipotesi di chiedere al Governo nazionale di approvare per la Sicilia della cosiddetta norma Gualtieri, che consenta ai due sindaci di avere poteri commissariali per velocizzare le procedure. Non possiamo stare a guardare”.

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