La corsa alla Regione è alla resa dei conti. Almeno per quel che riguarda la fase di scelta del candidato presidente. una resa dei conti su Nello Musumeci, l’unico veramente intenzionato a candidarsi nel centrodestra e l’unico fortemente osteggiato da una parte degli alleati che, però, non individuano una alternativa.

La resa dei conti sulla candidatura Musumeci

Una resa dei conti che, in realtà riguarda solo la scelta su ‘Musumeci sì o Musumeci no’. Riprende martedì, infatti, la trattativa sulla candidatura del governatore uscente. E il fulcro di questa scelta rischia di non essere più una questione di coalizione ma una vicenda interna a Fratelli d’Italia

La Russa vola a Catania

Così Ignazio la Russa vola a Catania e martedì incontrerà il Presidente della Regione per affrontare il tema della sua candidatura. ma naturalmente non soltanto quello. Sul piatto ci sonio le scelte che il partito farà in vista delle politiche. Chi sarà candidato e dove, in quale collegio. Nel proporzionale o nell’uninominale.

Il nodo Lazio

Fratelli d’Italia deve decidere se insistere sulla candidatura di Musumeci oppure cedere su questo punto. Sul piatto ci sono altre due regioni: Lazio e Lombardia. E Giorgia meloni ad esprimere il candidato nel Lazio ci tiene. Alla luce degli accordi la strada in questo senso sembra segnata e Fratelli d’Italia, alla fine, potrebbe lasciare la Sicilia agli alleati.

Musumeci candidato al Senato

Sul piatto c’è anche la possibilità che per Nello Musumeci ci sia un collegio blindato per il Senato. In dubbio la candidatura alla camera del suo pupillo Ruggero Razza ma certamente non può esserci altro spazio per le politiche

Tramontato l’election day

In questo clima è ormai tramontata l’ipotesi election day. Niente dimissioni ed elezioni regionali a naturale scadenza.

Il nodo candidato Presidente della Regione

ma se Fratelli d’Italia cede il presidente, a chi toccherà esprimere il nome? Forza Italia rivendica questo diritto ma l’indicazione Stefania Prestigiacomo è già stata impallinata dalla Lega che intende esprimere un proprio nome e comunque non concorderebbe sulla scelta della persona

Rinviare a dopo le nazionali

Per questo c’è chi vorrebbe rinviare la scelta del candidato presidente a dopo le politiche del 25 settembre in modo da stabilire con quel voto gli equilibri di forza fra i partiti. Ma non tutti concordano “Le elezioni regionali in Sicilia non sono di secondo piano ed anzi danno un risultato certo alla coalizione all’indomani del voto. Tant’è che subito dopo lo scrutinio non ci sono maggioranze da costituire poichè il Presidente eletto si insedia immediatamente alla guida del governo. Ai partiti del centrodestra serve pertanto uno spirito unitario per garantire un governo alla Sicilia in una fase in cui questa area politica è nelle condizioni di vincere anche le elezioni per il rinnovo di Camera e Senato. Si affronti presto il dossier Sicilia e valgano le parole di Goethe quando diceva che “La Sicilia è la chiave di tutto” dice Vincenzo Figuccia.

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