• Corsa a sindaco di Palermo, ieri il vertice di centrodestra
  • Il candidato a sindaco Davide Faraone: “Un club per signori maschi dove le donne non sono state ammesse”
  • Il messaggio di Faraone per la giornata contro la violenza sulle donne: “Liberarle con gesti concreti e la rappresentanza nei ruoli apicali”

“Alessandro Anello, Vincenzo Figuccia, Igor Gelarda, Francesco Scarpinato, Raoul Russo, Pippo Palmeri, Elio Ficarra, Andrea Aiello, Giulio Tantillo Andrea Mineo, Gianluca Inzerillo, Angelo Pizzuto, Claudio Volante, Alessandro Aricò, Felice Bruscia, Roberto Clemente, Giacomo Balsano, Pippo Enea, Giuseppe Alessi.
Non sono i titolari di una squadra di calcio maschile e le loro riserve, sono i partecipanti al vertice del centrodestra di ieri pomeriggio. Diciannove uomini attorno ad un tavolo senza le donne. Un tavolo per soli uomini, un club per signori maschi dove le donne non sono state ammesse. Chissà perché”. Lo scrive su facebook il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone, nonché candidato a sindaco di Palermo.

“Non è possibile che ad avere delle idee siano soltanto i maschi”

Prosegue Faraone: “Diciannove politici per decidere il futuro di Palermo: una città che può e deve dare di più. Se è questa la premessa, la vedo proprio nera. Badate bene, tutti amici e persone rispettabilissime che ho avuto modo di conoscere negli anni della mia attività politica e che amano Palermo, ma in una città con 647.422 residenti, di cui 309.030 uomini e 338.392 donne, più donne che uomini, non è possibile che ad avere delle belle idee siano soltanto i maschi”.

Manca la voce delle donne

Il candidato a sindaco di Palermo osserva ancora: “’Se vuoi che una cosa venga fatta, chiedi a una donna’”, diceva la Thatcher. Gli uomini troppo spesso gestiscono il potere, non il poter fare, ecco perché se sarò eletto farò una giunta almeno paritaria, semmai con più donne visto che le palermitane sono di più. Ditemi pure che sono femminista, credo che la violenza sulle donne si combatta prima di tutto facendo noi uomini spazio a quei tavoli: se manca la voce delle donne manca la realtà, la vita vera, la concretezza, la differenza che serve alla visione completa”.

“Liberare le donne dalla violenza con gesti concreti”

Conclude Faraone: “Lo dico oggi che è il 25 novembre: liberiamo le donne dalla violenza attraverso gesti concreti e soprattutto con la rappresentanza nei ruoli apicali, nelle carriere, con la parità salariale e per l’indipendenza economica, e saremo più liberi tutti”.

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