Spazi elettorali contesi e stracolmi di manifesti, attacchini abusivi in azione in diverse zone della città e mancanza di controlli: mancano meno di dieci giorni all’appuntamento elettorale del 12 giugno e, a Palermo, è ufficialmente partita la guerra dei poster politici. Mentre gli esponenti di partito e i candidati a sindaco sono impegnati in ogni genere di dibattito o manifestazione, in città è battaglia per accappararsi uno spazio pubblicitario fra quelli messi a disposizione dall’Amministrazione.
Palermo invasa di manifesti
Un quadro caotico, nel quale carta e colla vengono macinati in maniera industriale. A regolare la carovana elettorale vi è una determinazione dirigenziale del Comune di Palermo, la numero 5303 del 24 maggio 2022. Un atto che disciplina le regole degli spazi pubblici destinati alle elezioni amministrative e ai quesiti referendari. Complessivamente, sono 127 le strutture messe a disposizione da Palazzo delle Aquile, ognuna delle quali deve seguire regole specifiche di proporzionalità fra le liste e i candidati a sindaco.
La denuncia del M5S
Rispetto della norma sulla quale ha qualcosa da dire la capogruppo uscente del M5S Viviana Lo Monaco. L’esponente pentastellata, nella giornata del 2 giugno, ha denunciato la violazione delle regole poste dall’ordinanza in piazza San Francesco di Paola.
“Assistiamo, come in ogni elezione locale, alle consuete furberie dei soliti partiti che, senza scrupolo e nell’indifferenza generale, abusano del territorio senza rispetto per la legge e per il decoro, prodigandosi in opere di attacchinaggio elettorale abusivo. Sono comportamenti incivili da condannare e, soprattutto, da segnalare alle autorità competenti – sottolinea l’esponente pentastellata -. Il rispetto delle regole deve partire proprio da chi si candida a rappresentare i cittadini all’interno delle istituzioni. Abbiamo bisogno di donne e uomini capaci di dare il buon esempio per costruire una società migliore, più giusta e soprattutto più equa”.
Attacchini abusivi in azione
Insieme di norme specifica che impedisce, ad esempio, alle società concessionarie di spazi pubblicitari di pubblicare messaggi di candidati dopo la data del 12 maggio. Regole rispettate in pieno dalle aziende di settore. Peccato che, a tale comportamento, corrisponda un fenomeno inversamente proporzionale, ovvero quello degli attacchini abusivi. Soggetti che, approfittando della notte, appendono manifesti negli spazi elettorali altrui o, peggio ancora, sui muri di palazzi e case, magari con la scritta “divieto d’affisione” a fare da corredo. Tante le segnalazioni di cittadini in corso Finocchiaro Aprile o in piazza Principe di Camporeale, dove sono tanti i poster elettorali abusivi posti su muri dei palazzi.
Manifesti perfino ai Quattro Canti
Un episodio che segue a quanto accaduto proprio in queste ore ai Quattro Canti di Palermo. Luogo storico e cuore pulsante del Cassaro che rappresenta un fiore all’occhiello del capoluogo siciliano. Sulle finestre dei palazzi storici sono apparsi infatti manifesti che fanno riferimento a candidati di “Progetto Palermo”, lista che sostiene la candidatura a sindaco di Palermo di Franco Miceli. Un fatto denunciato dal parlamentare di Azione Giorgio Trizzino, che ha attaccato senza mezzi termini il candidato del centrosinistra.
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