Si avvicina il termine ultimo per la presentazione delle liste in vista delle prossime amministrative di Palermo. Sono ore concitate quelle che si stanno vivendo nelle varie segreterie di partito. Momenti nei quali non mancano le polemiche, mosse anche da esponenti di peso. Non fa eccezione il gruppo del Partito Democratico che oggi pomeriggio, intorno alle 17, annuncerà ufficialmente la propria rosa di candidati. Liste che hanno lasciato perplesso il presidente della direzione regionale Antonio Ferrante, che avrebbe voluto dare maggiore slancio al cambiamento in atto nel centrosinistra.

Ferrante (PD): “Bisognava dare segnale di cambiamento”

Una critica, quella mossa dall’esponente Dem, che parte nell’analisi dall’attuale composizione della lista del PD. “La scelta di affidarsi all’ordine alfabetico per la lista di candidature del Partito Democratico al Consiglio comunale di Palermo, che accoglie, tra tanti giovani, soprattutto donne, l’operatrice turistica e responsabile diritti e pari opportunità, un bravo cardiochirurgo, un esperto in sviluppo e commercio internazionale ed una progettista europea, appare incomprensibile in una competizione che vede, dall’altro lato, le peggiori forze conservatrici degli ultimi anni“.

“Non siamo stati in grado di trovare giovane capolista”

Nomi a cui si affiancheranno gli uscenti Rosario Arcoleo, Antonino Sala e Milena Gentile. Consiglieri comunali di Sala delle Lapidi che verranno affiancati anche dai presidenti di Circoscrizione uscenti Fabio Teresi e Marco Frasca Polara. Una lista che però lascia insoddisfatto Ferrante soprattutto in merito al ruolo giocato dei giovani. “Resta anche il grande rammarico di non essere stati in grado di individuare, tra i tanti giovani professionisti e dirigenti del nostro partito, una figura che potesse capeggiare la lista, lanciando così un ulteriore segnale di rinnovamento”.

“Appelli caduti nel vuoto”

Cambiamento che il presidente della direzione regionale ritiene necessario per puntare alla vittoria. “Per poter vincere – contina Ferrante – occorrerebbe puntare sulla qualità e sul rinnovamento. In questo senso dispiace che i nostri appelli per una scelta di grande valore ideale siano caduti nel vuoto. Saranno le elettrici e gli elettori del Pd che, con il proprio voto, sosterranno quel cambiamento generazionale, ma soprattutto di mentalità che troppo spesso ha impedito al nostro partito di radicarsi nel mondo dei giovani che, anche per questo modo di fare, negli anni passati ha disertato le urne”.

Gli auguri di Antonino Ferrante

Dubbi ai quali però il presidente della direzione regionale affianca i propri auguri a tutti i candidati scesi in campo. “Un grande in bocca al lupo ed un ringraziamento – conclude Ferrante – alle donne e agli uomini che, con la propria candidatura, hanno reso competitiva la lista del PD. Anche grazie alla presenza dei nostri rappresentanti istituzionali, a partire dal nostro parlamentare Carmelo Miceli e dal capogruppo Giuseppe Lupo“.

Non si fa attendere la risposta della segreteria PD

A replicare al presidente della direzione regionale è Attilio Licciardi, coordinatore della segreteria PD di Palermo. L’esponente dell’Assemblea Nazionale Dem sottolinea la qualità del lavoro svolto. “Il Partito Democratico di Palermo sta presentando una lista di candidati al Consiglio Comunale forte e competitiva come non si vedeva da molti anni. Una lista ricca di competenze esperienza ed entusiasmo, ricca di giovani e di donne. Rappresentativa dei settori vitali e produttivi della città con un forte rinnovamento. Una lista che vede schierati candidate e candidati con una consolidata esperienza nelle istituzioni che garantiscono solidità e capacità amministrative”.

Per il PD di Palermo il vero rinnovamento consiste in questo. Essere tornati ad essere baricentro solido ed affidabile del campo progressista senza inciuci e/o giravolte incomprensibili – sottolinea Licciardi -. Attorno all’autorevole e vincente candidatura di Francesco Miceli Sindaco i progressisti di Palermo hanno stretto un Patto per Palermo, unitario e coeso, che ha avanzato proposte concrete per il futuro di Palermo, per il lavoro, per lo sviluppo, per la transizione ecologica. Nello stesso tempo l’accordo politico tra Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Sinistra e movimenti civici è il principale argine contro il rischio che la città torni indietro di decenni. Occorre impedire che a decidere il futuro di Palermo siano i condannati per mafia”.

Infine, il coordinatore sottolinea il momento di crocevia vissuto dalla città. “È il momento di uscire dalle case, riacquistare entusiasmo e voglia di combattere, mettere da parte pigrizia e disillusione. La Palermo migliore non può guardare lo spettacolo da lontano: è il momento dell’impegno di tutti. È necessario il protagonismo di tutti. Guardare al futuro o tornare al passato?“.

Sala, “Non basta nome del capolista per esprimere rinnovamento”

Antonino Sala, assessore comunale ai Servizi Cimiteriali e candidato nelle liste del Pd, interviene sulla vicenda: “Ho letto con stupore le dichiarazioni di Antonio Ferrante secondo cui, nella lista del Pd alle prossime Comunali di Palermo, mancherebbe il rinnovamento, solo perché non si è scelto un capolista. Posto che la scelta è stata votata dagli organismi del partito e quindi nessuno dovrebbe stupirsi più di tanto… Ma veramente pensiamo che basti indicare un capolista per esprimere il rinnovamento? Il rinnovamento, se è vero, è ben altra cosa e non passa certamente da un primo posto in lista per grazia ricevuta che, diciamocelo, non comporta alcun vantaggio elettorale ma è solo una medaglietta”.

E continua: “Personalmente non conosco molti dei candidati, proprio perché “nuovi” alla politica, ma da recente iscritto al partito chiedo, a chi nel partito da tempo ricopre incarichi e ruoli, cosa si è fatto di concreto per avvicinare i giovani al Pd e il Pd ai giovani. Una discussione da rimandare al 13 giugno, perché l’obiettivo adesso deve essere remare tutti nella stessa direzione per vincere le elezioni. Nonostante qualche Tafazzi dei giorni nostri…”.