Corsa a sindaco sempre più complessa e intreccio con le regionali inevitabile. E’ il centro della coalizione di destra a creare i principali guai alla coalizione e in particolare è sempre più divisiva la candidatura di Roberto Lagalla che doveva essere inclusiva. Poteva essere la candidatura di tutto il centro, quell’area che lo ha eletto e indicato come assessore, ma così non è ad oggi.

Lagalla a Roma per incontrare Salvini

Roberto Lagalla continua ad inseguire il consenso dei partiti della coalizione e per farlo cerca il dialogo con Matteo Salvini. Ieri a Roma, era questo lo scopo del viaggio. Si tratta del secondo tentativo dell’assessore regionale di parlare con il leader della Lega in vista proprio di una candidatura annunciata nei fatti ma mai ufficializzata.

Ma il centro non vota Lagalla

Ma il primo problema della candidatura Lagalla sta proprio al centro. Sull’assessore regionale alla Formazione c’è il suo partito, l’Udc, al quale ha aderito quasi in contemporanea con il lancio della candidatura, e Forza Italia con Gianfranco Miccichè che sta spingendo proprio sulla possibilità Lagalla.

Non c’è, invece, tutta la restante parte del centro. Noi con l’Italia Cantiere Popolare ufficializzerà a breve la propria posizione ma intanto appare chiaro che il voto di questa parte del centro non andrà a Lagalla nonostante l’ex Rettore di Palermo sia approdato all’Ars in questa tornata venendo eletto proprio in una lista, Identità Sicilia, di ispirazione proprio di questa parte del centro.

Dialogo Noi con l’Italia – Fratelli d’Italia

Parte, invece, un dialogo inatteso tenuto a battesimo ieri a Roma proprio fra questi centristi e Fratelli d’Italia. Ieri il vice presidente nazionale Noi con l’Italia- Cp, Saverio Romano, ha infatti incontrato a Roma il candidato sindaco di Fratelli d’Italia Carolina Varchi insieme al responsabile Enti Locali della Meloni, Giovanni Donzelli.

Confronto aperto per Palermo, Messina e Musumeci alla Regione

Si è aperto un confronto non solo su Palermo. Sul tavolo anche la città di Messina, altro capoluogo importante al rinnovo. Inevitabilmente un eventuale accordo in questo senso non potrebbe che riportare Noi con l’Italia anche a risposare la ricandidatura di Nello Musumeci alla Regione.

La possibilità Faraone

Resta in piedi la possibilità Davide Faraone. Il candidato che non sta né a destra né a sinistra dialoga con tutti e potrebbe rappresentare l’alternativa, pronto a raccogliere quei voti del centro persi dall’errore ‘tattico’ di Roberto Lagalla al momento della sua candidatura anche se non ufficiale. In silenzio, quasi sotto banco, Faraone parla con il Pd, parla con Forza Italia e non dispiacerebbe a quest’area di centro nel caso non si chiudano altri ‘patti’ elettorali

Il rischio ‘candidati di bandiera’

Il tempo stringe e se entro la prossima settimana non ci saranno novità c’è il rischio di una vera e propria pioggia di ‘candidati di bandiera’ ovvero di uomini e donne di partito candidati non per vincere ma per ‘contarsi’. Insomma ogni partito potrebbe realmente mettere in campo un proprio candidato ben sapendo di non poter vincere ma con il solo scopo0 di togliere voti agli altri. Una eventualità che porterebbe ad una situazione analoga a quella vissuta alle regionali del 2012 quando la spaccatura del centrodestra permise l’elezione di Crocetta alla Presidenza della Regione.

Articoli correlati