“I disagi lamentati da alcuni palermitani e dovuti alla calca per salire su un autobus che riportava dal santuario verso Palermo non possono essere attribuiti all’Amat. C’era una lunga fila di autobus in attesa per trasportare tutti. la calca è stata dovuta al fatto che, alla fine della messa, tutti volevano salire sul primo mezzo disponibile. Ma questo è, naturalmente, impossibile vista la mole di persone”.

Parla a BlogSicilia il neo Presidente Amat Michele Cimino e spiega quello che è accaduto nella notte dell’acchianata, ovvero fra il 3 e 4 settembre, documentato dalle fotografie di alcuni palermitani recatisi al Monte per omaggiare la Santa Patrona della città nel giorno a lei dedicato dalla Chiesa.

“Smentisco categoricamente – continua Cimino -quanto dichiarato da un utente secondo il quale in occasione della festa il biglietto amat fosse stato trasformato da biglietto a tempo in biglietto a corsa. Il biglietto vale sempre ’90 minuti e tanto valeva anche nella notte dell’acchianata così come il prezzo non è cambiato. L’Amat non potrebbe mai farlo neanche volendo perchè le tariffe le decide il Consiglio Comunale”.

Dalle 13,00 del 3 settembre alle 24,00 del 4 settembre l’Amat ha coperto il servizio,secondo i dati dell’azienda, con corse ogni  8 minuti utilizzando 12 autovetture dalle falde del Monte fino al santuario e viceversa. Ha, inoltre, incrementanto l corse dell’812 da Piazza Sturzo al Monte con 5 vetture e una frequenza ogni 20 minuti dalle 5,40 del 3 settembre fino alle 21,25 del 4 settembre.

Sono state attivate due postazioni provvisorie per la vendita dei biglietti e i controllori hannpo anche sovrinteso alle operazione di salita e discesa dei passeggeri per evitare sovraccarichi.

Presidente ma la principale lamentale riguarda il fatto che l’area utilizzata per far salire le persone era angusta e questo avrebbe causato la calca mentre a pochi metri c’è una piazza che avrebbe garantito maggiore spazio e limitato i disagi

“Questo è vero ma per motivi di sicurezza non ci è stato consentito di andare con i mezzi oltre l’area della grotta e del santuario quindi non si sarebbe potuto utilizzare quello slargo. L’Amat ha fatto il massimo sforzo per garantire il servizio in queste condizioni particolari. C’è, poi, un altro tema. Molti salgono a piedi come vuole la tradizione e poi prendono il bus per scendere. Questo rende difficile sapere quanti saranno gli utenti che utilizzano i nostri mezzi e chiedono contemporaneamente di poter salire”.

Per Amat, dunque, qualche disagio ordinario ma nessun grave problema