L’assessorato regionale alla Salute ha disposto la sospensione dell’accreditamento, finalizzata alla revoca, degli enti titolari dei corsi di formazione in Sicilia per Operatori Socio-Sanitari (OSS) finiti al centro di un’inchiesta giornalistica di “Striscia la notizia“.
Razza alla Petyx: “Avviamo ispezioni”
Così come anticipato dallo stesso assessore alla Salute, Ruggero Razza, già nel corso dell’intervista rilasciata nei giorni scorsi all’inviata del Tg satirico di Canale5, Stefania Petyx, “è stata avviata una attività ispettiva da parte del dipartimento Attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico per ogni accertamento sulla vicenda e richiesto un approfondimento sulla gestione e sull’organizzazione di tutti i corsi di formazione per operatori socio-sanitari, per valutare eventuali ulteriori iniziative”.
I servizi delle polemiche
“Ogni anno la Regione siciliana spende milioni di euro per la formazione professionale. Allora com’è possibile che la disoccupazione in Sicilia sia a livelli record?” Così Stefania Petyx nel primo servizio ha provato a rispondere a questo quesito soffermandosi sul corso accreditato per Operatori Socio Sanitari e su alcuni enti che promettono attestati senza neanche effettuare un tirocinio o studiare.
L’inchiesta si è incentrata su Canicattì dove ha sede legale un ente di formazione con corsi distaccati in tutta la Sicilia. Un “gancio” del programma dotato di una telecamera nascosta ha registrato il titolare e la moglie-segretaria che rassicuravano la futura corsista sull’ottenimento dell’attestazione Osa-Oss in seguito ad un esame da parte di commissari compiacenti senza la necessità di frequentare. Il tutto in soli tre mesi rispetto alla normale durata di almeno 12 mesi pagando però una cifra variabile anche sino a 4 mila e 500 euro.
Il giorno successivo, la seconda parte del servizio di Striscia la Notizia: “Prosegue l’inchiesta di Stefania Petyx sui corsi di formazione accreditati dalla Regione siciliana e in particolare di un centro che si occupa di fornire attestati per lavorare come operatori socio sanitari a fronte di un impegno minimo, che non prevede né studio, né tirocini, né tantomeno esami. La nostra inviata ha fatto un confronto con altre strutture e ha chiesto spiegazioni”.
Il pugno duro di Razza
“Obiettivamente è un fatto imbarazzante e grave – ha detto l’Assessore Ruggero Razza alla Petyx – sul quale interverremo immediatamente in sede amministrativa per ciò che compete a noi. Ma ci sono anche dei profili di responsabilità penale che dovranno essere accertati. Daremo un segnale: non si può andare avanti con l’idea che in Sanità si possa fare i furbi”.
Sulla vicenda è stata avviata anche un’inchiesta giudiziaria.
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