“La tempestiva approvazione da parte del Consiglio dei ministri della norma di attuazione, intervenuta su proposta del Governo regionale, conferma l’intesa già raggiunta con la precedente legge di bilancio (197/2023) sul ripianamento del disavanzo regionale. Le questioni formali poste in sede di parifica possono così esser superate facendo emergere il poderoso recupero già conseguito dalla Regione che supera i 2,3 miliardi di euro, con il disavanzo che si è ridotto a 4,033 miliardi e che secondo le nostre prime stime nel rendiconto 2023 calerà di altri 800 milioni”.

Lo afferma il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, commentando l’approvazione da parte di Palazzo Chigi del decreto legislativo che abroga l’articolo 7 del decreto legislativo n.158 del 27 dicembre 2019, in materia di armonizzazione dei sistemi contabili, dei conti giudiziali e dei controlli.

Le parole di Schifani

“La forte sintonia tra il mio governo e quello nazionale, in particolare con il ministro dell’Economia Giorgetti – prosegue il presidente Schifani – é da ultimo confermata dall’accordo di finanza pubblica sottoscritto il mese scorso. Intesa che ha consentito alla Regione di raggiungere un obiettivo storico recuperando sino a 630 milioni di euro sulla spesa sanitaria. L’approvazione della norma di attuazione- conclude – costituisce un nuovo e confermativo passaggio di questa intesa profonda della quale va riconosciuto il merito alla presidente Meloni, al sottosegretario Mantovano e a tutti i ministri”.

Lo stop della Corte dei Conti

Il collegio della sezione di controllo della Corte Conti, accogliendo la richiesta della Procura generale, aveva sospeso, qualche giorno fa, il giudizio di parificazione del rendiconto della Regione siciliana per il 2021, rinviando alla sentenza della Corte Costituzionale che deve ancora pronunciarsi sui tempi della spalmatura del disavanzo del 2018, tre anni secondo i giudici contabili, 8 anni secondo il governo Schifani forte della legge dello Stato approvata l’anno scorso.

Il commento della Regione

Schifani aveva commentando con un “incomprensibile” la sentenza, bollandola comunque come “priva di effetti finanziari e infondata sotto il profilo giuridico. La sospensione della parifica, a causa della pendenza di un giudizio di costituzionalità, in ordine all’articolo 7 del decreto legislativo 158 del 2019, appare poco coniugabile con la successiva norma primaria ex articolo 1 comma 841 Legge 147/22, invocata dalla stessa Corte dei conti, per il ripiano pluriennale del disavanzo del rendiconto del 2018. La nuova legge ha, infatti, superato la norma impugnata dalla Corte. Malgrado ciò, la Regione continuerà ad essere impegnata nel percorso già intrapreso, di risanamento della finanza pubblica, tra l’altro oggi ricordato dallo stesso organo di controllo”.

 

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