“Il fermo riferimento ai valori dell’autonomia e dell’indipendenza è una connaturata e imprescindibile qualità del servizio giustizia e rappresenta una garanzia essenziale per i cittadini. Indipendenza fondata tuttavia sulla consapevolezza piena della soggezione del giudice alla legge, cui è preclusa qualsiasi funzione creativa rimessa invece ad altra funzione espressiva della sovranità popolare, nel quadro dei delicati equilibri disegnati dalla nostra Costituzione”. Così il presidente della Corte dei Conti, Guido Carlino, al convegno di studi in corso a Palermo, alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella.

Mantovano, “Scelte legislatori preminenti su azioni giudici”

“Ritengo difficile lasciare fuori dalla porta le incomprensioni sorte tra esecutivo e le giurisdizioni, incomprensioni non nuove negli ultimi dieci anni avute da quasi tutti i governi. Non per enfatizzare le polemiche: significa provare a coglierne le cause e nella prospettiva di superare i conflitti che non fanno bene a nessuno, né a bene amministrare, né a rendere giustizia. È superfluo ricordare che la Costituzione pone le scelte del legislatore in una posizione di preminenza rispetto all’intervento giudiziario, con un solo fondamentale limite: la conformità alla stessa Carta, la cui verifica compete alla Consulta”. Così il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, nel suo intervento.

Nordio, “La nostra sfida è trasformare la giustizia”

“Laddove la giustizia funziona, i popoli prosperano. Questo è il nostro faro e questo anche il nostro obiettivo, ancor più nell’attuale fase storica caratterizzata da una negativa congiuntura economica. Questa è la nostra sfida e il nostro compito: trasformare la giustizia, in ogni sua declinazione”. Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, al convegno della Corte dei Conti sottolineando che “questa semi-paralisi ci costa una perdita del Pil del 2%”.

Pinelli, “Necessaria pacificazione magistratura-politica”

Il vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli, al convegno di studi della Corte dei Conti in corso nel capoluogo siciliano ha sottolineato “È necessaria una pacificazione, un dialogo fruttuoso alla ricerca e alla costruzione di un sistema giudiziario il più possibile condiviso, che disegni compiutamente un nuovo modello di giustizia – definitorio di un tertium genus, che appare allo stato a tratti indecifrabile – in una moderna liberal democrazia del XXI secolo”.

Ed ha poi parlato del “conflitto tra politica e magistratura, punto di principale frizione dell’ordine costituzionale, per certi aspetti anche fisiologico”.

Varchi, “Rapporto tra poteri architrave di democrazia”

“L’evento di questi giorni, organizzato dalla Corte dei conti, è stata un’occasione utile e preziosa per ragionare su un tema che è l’architrave della nostra democrazia: il rapporto tra i poteri dello Stato e le modalità attraverso le quali rendere il confronto tra questi poteri uno strumento efficace per la crescita del nostro Paese”. Lo ha detto la segretaria di presidenza della Camera Carolina Varchi, in occasione del convegno di studi ‘Giustizia al Servizio del Paese’ che si è svolto a Palermo.

“La presenza oggi del capo dello Stato Sergio Mattarella – ha proseguito – rappresenta nel modo più autorevole questa esigenza. La giustizia, nelle sue diverse declinazioni, è elemento di coesione e sviluppo nella misura in cui rispetta le prerogative degli altri poteri, quello legislativo del Parlamento e quello esecutivo che spetta a chi governa. Il riconoscimento reciproco di ruoli e limiti è il miglior antidoto a ogni potenziale degenerazione. Voglio ringraziare il presidente della Corte dei conti, Guido Carlino per il gradito invito – ha concluso Varchi – e per aver scelto la nostra città quale sede di questo prestigioso convegno”.