Le terapie intensive salgono al 17,5% dal 15,4 e i reparti ordinari al 27,1% dal 21,6. Lo evidenziano i dati del Monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di Sanità e del Ministero della Salute che confermano come continua a crescere il tasso di occupazione in terapia intensiva che sale al 17,5% rispetto al dato del 15,4% riferito al 6 gennaio. Anche il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 27,1%.
L’incidenza settimanale dei casi di Covid a livello nazionale continua ad aumentare: 1988 ogni 100.000 abitanti contro 1669 ogni 100.000 abitanti. Nel periodo 22 dicembre 2021 – 4 gennaio 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato invece pari a 1,56 (range 1,24 – 1,8), in ulteriore aumento rispetto alla settimana precedente – quando è risultato pari a 1,43 – e ben al di sopra della soglia epidemica. Lo evidenzia il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute secondo cui sono 13 le Regioni e Province autonome che risultano classificate a rischio alto, di cui 3 a causa dell’impossibilità di valutazione, 8 quelle che risultano classificate a rischio moderato, secondo il decreto ministeriale del 30 aprile 2020. Tra queste, cinque Regioni sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto, secondo il DM del 30 aprile 2020. Quasi tutte le Regioni riportano almeno una singola allerta di resilienza. Dieci Regioni riportano molteplici allerte di resilienza.
I valori più alti di occupazione per pazienti Covid nei reparti di area non critica si registrano questa settimana in Valle d’Aosta (al 53,5% rispetto alla soglia di allerta fissata al 10%), Calabria (al 38,7%) e Liguria (al 37,3%). Per le terapie intensive i valori più alti di occupazione per pazienti Covid si registrano invece nelle Marche (al 28,2% rispetto alla soglia di allerta del 15%), Provincia autonoma di Trento (al 27,8%) e Friuli Venezia Giulia (al 23,4%). La Valle d’Aosta registra questa settimana l’incidenza più alta di casi Covid-19, toccando il valore di 3087,3 casi per 100mila abitanti. Seguono la Liguria con un valore di 2845,7 casi per 100mila, e l’Emilia Romagna che registra 2783,7 casi per 100mila.
Raddoppia il numero di nuovi casi Covid non associati a catene di trasmissione (649.489 contro 309.903 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in forte diminuzione (13% contro il 16% della scorsa settimana). È in diminuzione anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (48% contro il 50%) ed aumenta la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (39% contro il 34%).