“L’ordinanza firmata oggi pomeriggio dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando e attiva da domani di fatto mette i locali in condizione di non poter lavorare. Non si tratta di un lockdown ne di una chiusura imposta ma la maggior parte degli esercenti non potrà sopravvivere a questo provvedimento”.

A dirlo è Gigi Mangia, ristoratore e Presidente dell’Aios che raccoglie gli operatori dell’ospitalità e della somministrazione “Non me la prendo con il sindaco Orlando, so perfettamente che molte cose non sono di responsabilità comunale ma occore fare un ragionamento organico e di buon senso, quello che attualmente non si sta facendo”.

Il ragionamento mdi Mangia parte da un confronto fra i dati. Il 9 marzo quando scattò il lockdown i contagiati noti nel paese erano poco meno di 1.800 oggi sono circa dieci volte tanti, ma il numero delle vittime è sovrapponibile “E’ chiaro che la situazione è seria se non grave. Bisogna allora prenderne atto ed avere il coraggio di assumere decisione drastiche”.

L’appello di Mangia è rivolto a tutti i livelli di responsabilità a partire dal Presidente del Consiglio per arrivare al sindaco attraverso il Presiente della Regione ” Si mettano subito soldi in mano ai lavoratori e agli esercenti per risarcirli e si chiuda tutto. Continuare a chiudere uffici pubblici a singhiozzo, impedire alla gente di andare a comprare una birra o un gelato perchè poi non ha dove mangiarlo serve solo a bloccare il lavoro ma senza risarcire alcuno”.

“Un bar o una pasticceria o unba gelateria che non ha tavolini o può contare su pochi posti perchè dovrebbe aprire? Un pub che apre nel tardo pomeriggio e non ha posti a sedere non può aprire aprire proprio. Ma i dipendenti dovrà pagrali senza incassare un euro. Di fatto è un lockdown senza risarcimento, economicamente sulle spalle dei commercianti”.

“La sensazione è che sia sia deciso di uccidere una categoria. Per di più additandola come ‘gli untori’ Sono d’accordo alla tutela della salute ma bisogna tutelare anche il lavoro”.

“Ma il contagio non avviene negli uffici o sul trasporto pubblico locale? Anche il tpl va aiutato a raddoppiare le corse per diminuire il riempimento nelle ore di punta invece di stivare le persone dentro i mezzi come avviene oggi”

Quello di Mangia è un grido di allarme “Così – conclude – in centinaia decideranno di non aprire da domani e decine chiuderanno definitamente. E saranno quelli che rispettano le regole a chiudere, quelli che hanno i dipendenti in regola. Perchè quelli che navigano nella zona grigia, che operanod el tutto in nero continueranno a farlo”

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